Mangiammo questo piatto durante un pranzo di Natale di tantissimi anni fa: una zuppa molto gustosa e semplice da fare, a base di orzo perlato (perlato perché ha già subìto un trattamento termico, ma sempre un paio d'ore di cottura richiede). Allora, diamoci da fare. Versiamo una dose generosa di burro in un tegame e ci aggiungiamo del porro mondato, pulito e tritato. Laviamo la costa di sedano, togliamo la parte finale che è più coriacea e i fili che danno l'amaro e gli facciamo fare la fine del porro. Dopo una grattatina superficiale, spacchiamo e poi sminuzziamo la carota. In questa ricetta ci vuole anche la patata, metà, riduciamo a cubetti anche lei. Poggiamo il tegame con il nostro losco intruglio di verdure sul fuoco. Appena soffrigge, insaporiamo con una macinata di pepe e via giù con l'orzo. Lo facciamo steccare e insaporire con il fondo, come fosse un risotto. Smuciniamo bene e sfumiamo con il vino bianco. Appena la parte alcolica va via, copriamo l'orzo con acqua, a filo, condiamo con sale grosso e, mio piccolo vezzo, aggiungiamo due pezzettini di cotenna di speck, che dà un grande aroma. Lasciamo cuocere, con il coperchio, per un paio d'ore. A questo punto direi che ci siamo. Dulcis in fundo una fogliolina di alloro e l'aggiunta saporita di pancetta di speck: ne aggiungiamo cinque fettine, ridotte a cubetti, alla nostra zuppa. Mantechiamo, giriamo bene e portiamo in tavola.