Subito in padella burro, in dose molto generosa, in cui facciamo rosolare una cipolla tagliata molto finemente. Sfumiamo con il vino bianco e lasciamo ammalvire, intanto tritiamo un mazzettino di prezzemolo e lo teniamo da parte. E' il momento del nostro amato formaggio di montagna, qui usiamo il graukäse stagionato almeno due mesi (quello più puzzolente, per intenderci, è buonissimo!). Ne prendiamo una bella dose e lo sminuzziamo. In un paiolo versiamo il pane secco già tagliato in piccoli quadrettini: qui, per velocizzare, spesso lo si compra già sminuzzato, perché di canederli se ne fanno davvero un sacco. Sul pane iniziamo a rovesciare tutto quello che abbiamo preparato: cipolla rosolata, graukäse e prezzemolo. Aggiungiamo quattro uova e un mestolone di acqua calda (attenzione non sulle uova se no le cuocete) e mischiamo tutto per bene. Aggiustiamo di sale, compattiamo questo impasto e lo facciamo riposare per cinque minuti. Passato il tempo di relax, con le mani bagnate iniziamo a preparare i knödel: facciamo delle belle polpettine e poi le schiacciamo, sono pressknödel! Queste meraviglie ora vanno fritte: naturalmente, dato che siamo in Val Pusteria, si frigge nell'olio di semi o nel burro. Io utilizzo l'olio di semi di arachidi. In due minuti, giratina di qua e di là, i canederli sono pronti e l'odore del graukäse esplode. Il coronamento di questo piatto è un'insalatina di cavolo verza crudo condito con il cumino. Bravo Giorgiolino, sono strepitosi!