Per cominciare puliamo i carciofi eliminando gli strati di fogli estene che sono le più coriacee; lasciamo qualche centimetro di gambo, lo puliamo bene con uno spelucchino e poi tagliamo tutti i carciofi in quattro. Non c'è bisogno di caparli all'inteno perché quelli della varietà Apollo rimangono molto teneri e non hanno la peluria.
Facciamo un ammollo con acqua acidulata con succo e fette di limone e li lasciamo lì per evitare che anneriscano. Dopo qualche minuto li scoliamo (tenendo da parte un mestolo di acqua acidulata che ci servirà dopo), li asciughiamo per bene e tagliamo ogni quarto di carciofo a metà. In una padella facciamo scaldare l'olio - non troppo, servirà solo per dare una botta di calore - insieme all'aglio privato del sederino e due bei peperoncini di colori e fasce aromatiche diverse (uno lo lasciamo intero, l'altro lo priviamo della testa); quando l'olio inizia a sfrigolare aggiungiamo i carciofi e un "tantinel" di sale grosso, come se piovesse, anzi come se grandinasse.
Facciamo sfumare una "'nticchietta" di vino bianco, spiumiamo dentro le foglioline di maggiorana fresca (tenendone in serbo quattro) e aggiungiamo qualche cucchiaio di acqua acidulata dell'ammollo che abbiamo tenuto da parte.
Mentre i carciofi vanno in padella per pochissimi minuti, tagliamo le uova sode a metà, le adagiamo su un piatto da portata e su ciascuna di esse sistemiamo un'acciuga arrotolata come se fosse un ricciolino, e una fogliolina di maggiorana. A questo punto spegniamo il fuoco "crudotto" significa "non cotto", quindi bastano pochissimi minuti in padella e via versiamo i carciofi nel piatto insieme alle uova. A chiudere: due acciughine e qualche fettina di limone per guanire. "Faremo un test: mmm che piatto gustoso! Buon appetito!".