Si trovano in autunno inoltrato fino a fine inverno, diffusi un po' a macchia di leopardo sul territorio nazionale. Se, infatti, sono comuni in Piemonte, tanto da essere tra gli ingredienti base di un piatto tipico come la bagna cauda, in altre regioni si trovano solo da poco tempo, conservando un fascino esotico dovuto anche dal nome poco comune. È una specie di patata bitorzoluta dalla pelle di colore biancastro o violaceo.
Proprietà dei topinambur
Poveri di calorie (poco più di 70 per ettogrammo) e ricchi di vitamine, sali minerali (potassio magnesio fosforo e ferro), sono un alleato formidabile per chi soffre di diabete (per via del contenuto di inulina) e chi deve tenere a bada il colesterolo, sono adatti ai celiaci, in quanto privi di glutine. Inoltre rappresentano un valido aiuto per migliorare lo stato dell'apparato gastrointestinale.
Come mangiare il topinambur
Il topinambur è un ingrediente prezioso per le nostre tavole, e non solo per chi segue un regime alimentare ipocalorico: è versatile, aromatico, ha un sapore particolare che ricorda quello dei carciofi. Crudo, semplicemente affettato (pulita bene la buccia è edibile), è fresco e croccante, aromatico e saziante. Cotto, si presta a molte ricette, a partire da quelle che tradizionalmente si preparano con le patate, che si possono sostituire anche solo in parte con questi tuberi aromatici: gnocchi, chips, vellutate e purè. Ma non solo. Questo tubero si presta a essere cotto al forno, al vapore o bollito (per circa un quarto d'ora), stufato fritto, ridotto in salsa o in purea, abbinato a carne o pesce, frutta secca, usato come condimento di pasta e riso o come ingrediente base per altre preparazioni.
Gnocchi di topinambur con salsa di arselle e polvere di semi di zucca. La ricetta di Valentino Cassanelli
