Zuppa inglese: storia, curiosità e dove mangiarla a Bologna

27 Feb 2025, 08:47 | a cura di
Cremoso e colorato, è uno dei dolci al cucchiaio italiani più conosciuti, dalle origini non chiare ma sicuramente radicato nella tradizione emiliana. Ecco dove mangiare la zuppa inglese nei ristoranti di Bologna

C’è la versione con i savoiardi e quella col pan di Spagna, e poi c’è Vito Stefano Bicocchi che la prepara ancora più golosa col ciambellone . Inoltre non si sa di preciso dove sia nata, vista la sua diffusione in tutto il centro Italia. Sul fatto che sia uno dei dolci al cucchiaio più iconici dell’Emilia Romagna però non si discute, ed è qui infatti che è possibile assaggiarne alcune delle migliori interpretazioni (da ristorante o casalinghe che siano). Stiamo parlando della zuppa inglese, così chiamata perché composta da strati di “pane dolce” inzuppato nell’Alchermes o nel rosolio alternati a generose cucchiaiate di crema pasticcera e scaglie di cioccolato. Sulle sue origini ci sono svariate tesi: secondo una delle più accreditate un nobile italiano del Cinquecento, di ritorno da una visita in Inghilterra, parlò ai cuochi della corte degli Estensi di Ferrara del trifle britannico, che fu successivamente riprodotto in chiave italiana inserendo come base il pan di Spagna ma, fino all'Ottocento, senza cioccolato. Altre versioni della storia la vogliono erede della "Zuppa del Duca" senese, dolce creato in occasione della visita di Ippolito da Correggio a Cosimo de’ Medici, o preparazione "di recupero" alla corte di Re Ferdinando I a Napoli in omaggio all'ammiraglio Horatio Nelson: il dessert previsto per lui sarebbe caduto per terra e i pasticceri ne avrebbero creato uno di emergenza "all'inglese" assemblando frolle, crema pasticcera e liquore.

Nella stessa Emilia ogni provincia ha la sua storia a riguardo, da Parma a Modena oltre che Bologna, e i ristoranti che la propongono nella versione tradizionale - che come detto prevede diverse varianti, a partire dal tipo di liquore utilizzato - sono sparsi in tutta la regione. Ecco le migliori nel capoluogo.

Dove mangiare la zuppa inglese a Bologna

Trattoria Bertozzi

Trattoria. Frutto del progetto di due amici, cuoco e oste, che quasi vent'anni fa ormai (era il 2007) decisero di investire in un'osteria supertipica all'insegna della più autentica tradizione cittadina, rimane un caposaldo per gli amanti dei posti senza fronzoli ma dall'atmosfera allegra (perfetta anche per comitive) e dalla cucina sincera. Tra le specialità della casa ci sono le paste ripiene e i passatelli , come le polpettine all'antica con i piselli, il friggione e, tra i dolci della casa, la "zuppa Bertozzi", senza cioccolato.

Trattoria Bertozzi - via A. Costa, 84d - 051 6141425 - trattoriabertozzibologna.it

Al Cambio

Ristorante. Locale vicino alla Fiera che propone cucina tradizionale in un contesto curato, con un vero uomo di sala (Piero Pompili) e ora con un giovane cuoco (Matteo Poggi) che non sbaglia un colpo. Ad accogliervi qualche fetta di mortadella per capire che siamo a Bologna. Seguono i classici come la superlativa lasagna in sfoglia verde, le tagliatelle alla bolognese e i tortellini in doppio brodo di carne, la tradizionale cotoletta alla bolognese, il petto di faraona con patate e tartufo e per concludere dolci al cucchiaio con la zuppa inglese o il caratteristico “latte in piedi”.

Al Cambio - via Stalingrado, 150 - 051 328118 - ristorantealcambio.it

Trattoria Da Me

Ristorante. Sono novanta gli anni di storia per questa insegna nel cuore della città, oggi portata avanti da Elisa, nipote dei fondatori. Ampia, sviluppata su più sale, è sempre affollata di avventori locali e turisti alla ricerca di cucina tradizionale: crescentine e affettati, agnolotti, tortellini, lasagne (disponibili solo la domenica a pranzo), cotoletta alla bolognese, qualche rivisitazione come la panna cotta di squacquerone, i bottoni ripieni di bollito e friggione, brodetto di piselli e anice stellato, caviale di peperoncino, limone o ancora la melanzana alla cenere. Immancabile in chiusura "la mia zuppa inglese" (descritta in menu come "dolce al cucchiaio con crema pasticcera, crema al cacao, pan di Spagna bagnato all'Alchermes"). Non banale la carta dei vini, per scelta composta da sole referenze emiliano/romagnole. Accanto c'è un laboratorio con rivendita di pasta fresca, e da aprile 2024 un'altra sede alla Torre de Galluzzi, in Corte de Galluzzi 5a.

Trattoria Da Me - via San Felice, 50a - 051 555486 - trattoriadame.it

oltre.

Bistrot. Qui la forte, e spesso svilita, tradizione bolognese viene affrontata con attenzione e dinamismo. I pilastri ci sono tutti: tortellini in brodo o in crema di Parmigiano Reggiano, tagliatelle al ragù e cotoletta alla bolognese, il piccione, con il suo paté, scalogno confit e carote (non manca qualche piatto più creativo). Degno epilogo con la "zuppa Brexit", divertente rivisitazione con pan di Spagna alle mandorle, crema pasticcera e al cacao, film di Alkermes. Locale moderno, confortevole e d’atmosfera nel pieno centro città, a due passi dal Mercato delle Erbe. Servizio giovane e informale. Interessante proposta di vini e convincente lista dei cocktail.

oltre. - via Majani, 1b - 051 0066049 - oltrebologna.it

All'Osteria Bottega

Trattoria. Nell'ideale tour alla scoperta delle migliori zuppe inglesi di Bologna non poteva mancare questo simbolo della tradizione cittadina (Tre Gamberi sulla guida Ristoranti d'Italia 2025), che nonostante la fama non ha mai perso la qualità e il contatto con la cucina del territorio che da sempre la ispira. Così l’ha pensata, voluta e realizzata lo chef, anzi l’oste come ama definirsi, Daniele Minarelli. La scelta di salumi invidiabile, fra i primi imperdibili i tortellini come gli squisiti rigatoni al torchio con frattaglie di cortile tagliate al coltello, a seguire la cotoletta di vitello alla Petroniana (al sapore di brodo di cappone, prosciutto e Parmigiano Reggiano) da accompagnare con il tipico friggione bolognese. Infine torta di riso o, appunto, zuppa inglese, qui proposta come "tradizionale trifle di crema pasticcera e torta con torta all'alchermes e scaglie di cioccolato Majani". Il servizio è informale ma attento e cortese, come si conviene in un locale dove si cerca rilassatezza e che si lascia col solo rammarico di non poterci tornare ancora e ancora.

All'Osteria Bottega - via Santa Caterina, 51 - 051 585111 - osteriabottega.com

Serghei

Vicolo Colombina

Ristorante. È passato più di un decennio della gestione targata Massimiliano Poggi di questa storica e graziosa insegna bolognese del centro. La credibilità del lavoro di tutto il team è evidente. La cucina è solida con piatti sempre equilibrati e golosi. Il servizio ha ritmo, è cordiale e molto professionale. I primi meritano l’assaggio, come la lasagnetta al ragù di cortile e le rosette ricotta e spinaci, ma anche il manzo con pesto bolognese e Sangiovese e il maiale semibrado in salsa tonnata “come una volta”. Tra i dessert, oltre alla confortevole panna al forno, la golosa zuppa inglese della casa "un abbraccio di dolcezza che ti avvolge e ti fa sentire a casa" (parola dello staff).

Vicolo Colombina - v.lo Colombina, 5b - 051 233919 - vicolocolombina.it

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