“Questo mondo non mi renderà cattivo” è la nuova serie di Zerocalcare che, come la precedente “Strappare lungo i bordi”, sta facendo parlare tutti. Tornano molti personaggi incontrati nelle sue strisce ora inseriti in una nuova vicenda che fanno da elemento trainante a tematiche che vanno dall’inclusione, ai problemi lavorativi e morali di un’intera generazione.
La serie di Zerocalcare: un successo con polemiche
Il segreto della riuscita di “Questo mondo non mi renderà cattivo” va ricercato nel linguaggio diretto e verace con cui Zerocalcare narra e fa vivere non soltanto la trama di una storia, ma anche il contesto in cui si svolge la serie.
Sia esso un quartiere periferico della città di Roma, il modo di vivere una condizione da una generazione o la realtà folkloristica della vita di tutti i giorni. Tanti sono i riferimenti ad altre serie tv declinati in maniera ironica o usati come spunto per elaborare spassose metafore. Tra queste, quella riferita a Stranger Things che pare non sia piaciuta al pubblico americano sentitosi offeso per la battuta: “Come il ragazzo con i capelli a scodella di Stranger Things, che piange perché il suo amico se bomba Undici". Altri riferimenti non sono stati così smaccatamente espliciti, eppure non sono passati inosservati, come quello che riguarda il gelato, o meglio la panna sul gelato.
Gelato con panna compresa o pagata a parte? Milano vs Roma
Più precisamente il pomo della discordia è stata la variabile “panna compresa nel prezzo oppure no” che ha acceso i social come Twitter, Facebook e Tik Tok. Un’intera scena della prima puntata è stata girata in una gelateria e durante il dialogo fra Zerocalcare e Secco vengono inquadrate varie lavagnette indicanti i gusti dei gelati. A richiamare l’attenzione, però, tra un gelato alla trippa e la crema della nonna, è la frase: “La panna è gratis perché non stamo a Milano”.
Una vera e propria frecciatina nascosta in bella vista tra una manciata di fotogrammi, ma che di certo non è passata inosservata al pubblico dei social e che ha suscitato emozioni contrastanti. “Minchia che ridere. Meraviglioso mangiare cono con panna GRATIS immerso nel fetore della monnezza PD romana. Ha stata la Raggi sempre” commenta un utente su Twitter, o ancora “Per me è inconcepibile pagare la panna ragazzi ma come fate”, “Statevene lì -a Roma Ndr- per favore”, “Dopo 23 anni che vive a Milano, il mio compagno romano ancora sbrocca per sta cosa che a #milano la panna si paga, mentre a Roma è gratis!!! Per altro lui la scritta l'ha tanata subito”. Una battuta benevola, nello stile dell’autore, ma che ha acceso la polemica su due diversi punti: in quale città la panna viene fatta pagare e se sia giusto o meno aggiungere questa voce sullo scontrino.
Fa sorridere poi che il gelato sia per la seconda volta protagonista di un’incomprensione e una disputa virtuale: infatti, già nella serie precedente “Strappare lungo i bordi” l’intercalare del personaggio Secco “s’annamo a pija un gelato”, riproposto anche in questa serie, fu frainteso come una frase in codice per indicare una non ben identificata sostanza stupefacente. Zerocalcare in un’intervista con Alessandro Cattelan, smentì prontamente il riferimento dedotto e poco felice.