La classifica
Ci sono gli speakeasy e i cocktail bar di lussuosi alberghi, i club e i locali storici più famosi sulla scena internazionale nella classifica stilata da una giuria di esperti per Drinks International, giunta all'ottava edizione. Perché in autunno c'è l'attesa per gli stellati, i forchettati, i cappellati e tutti i protagonisti del panorama della ristorazione nazionale e mondiale, ma l'offerta gastronomica di qualità sempre più spesso passa anche attraverso i bar, dove è accompagnata da cocktail e signature drink di qualità. La rivista Drinks International ha svelato la scorsa notte la classifica dei migliori 50 bar del mondo, radunando speakeasy e club selezionati da una giuria di 476 membri esperti del settore provenienti da 57 paesi diversi. I voti sono confluiti nella World’s 50 Best Bar 2016 che vede sul gradino più alto del podio The Dead Rabbit Grocery & Grog del duo già consolidato a Belfast Sean Muldoon/Jack Mcgarry,che ha conquistato i giudici con l'offerta di Botran Rum, considerata la migliore in Nord America e nel mondo. Secondo e terzo posto sono riservati invece a due locali di Londra, capitale che si conferma ancora una volta leader indiscusso in fatto di qualità con 22 bar segnalati fra i primi posti, nonostante siano poi gli Stati Uniti a ospitare la maggior parte dei locali presenti nella lista. Medaglia d'argento per l'American Bar, premiato come miglior bar europeo per l'offerta di Tanqueray (nota marca di gin inglese), mentre si classifica al terzo posto il Dandelyan, parte dell'hotel Mondrian London, a pochi passi dalla Tate Modern, che ha convinto gli ispettori con cocktail a base del popolare distillato giapponese Nikka Whisky, da tempo riconosciuto dagli esperti come uno fra i migliori blend attualmente in circolazione.
Novità e conferme
Seguono il Connaught Bar di Londra (che sale dal 9 al quarto posto grazie alla sua brigata praticamente tutta italiana) e l'Attaboy di New York nella top 5 dei migliori bar del mondo. Fra le novità di quest'anno, la segnalazione del The Clumsies, cocktail bar della movida ateniese, fra i primi 10 locali in classifica, e poi due new entry dai paesi scandinavi, il Linje Tio di Stoccolma e l'Himkok di Oslo. Si aggiungono anche Oriole, il Gibson e Bar Termini fra i tanti indirizzi londinesi di quest'anno, e fa il suo ingresso anche il Central Station di Beirut, eletto miglior bar in Africa e Medio Oriente. New entry, conferme ma anche diversi ritorni, come quello del Bramble di Edimburgo, il Callooh Callay di Londra e il Floreria Atlantico di Buenos Aires. A rappresentare l'Italia del bere miscelato, restano ancora una volta il Jerry Thomas Project di Roma – che quest'anno scende di 12 punti e si classifica al 33esimo posto – e il Nottingham Forest di Milano, che invece sale di 8 punti posizionandosi 38esimo.
World's 50 Best Bars
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The Dead Rabbit Grocery & Grog, New York
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American Bar, Londra
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Dandelyan, Londra
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Connaught Bar, Londra
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Attaboy, New York
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The Gibson, Londra
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Employees Only, New York
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Nomad Bar, New York
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The Clumsies, Atene
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Happines Forgets, Londra
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Manhattan, Singapore
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The Baxter Inn, Sidney
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Licoreria, Limantour
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28 Hongkong Street, Singapore
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Speak Low, Shangai
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The Broken Shaker, Miami
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Candelaria, Parigi
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Tales & Spirits, Amsterdam
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Nightjar, Londra
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Maison Premiere, New York
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Operation Dagger, Singapore
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Black Pearl, Melbourne
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High Five, Tokyo
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Little Red Door, Parigi
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Linje Tio, Stoccolma
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Central Station, Beirut
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Lobster Bar, Hong Kong
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Mace, New York
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Smuggler's Cove, San Francisco
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Bar Termini, Londra
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La Factoria, Old San Juan
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Oriole, Londra
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The Jerry Thomas, Roma
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Dante, New York
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Trick Dog, San Francisco
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ABV, San Francisco
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The Walker Inn, Los Angeles
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Nottingham Forest, Milano
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Aviary, Chicago
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Baba au Rum, Atene
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Quinary, Hong Kong
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Himkok, Oslo
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Lost + Found, Nicosia
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Ruby, Copenhagen
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PDT, New York
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Bulletin Place, Sydney
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Bramble, Edinburgh
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Calloh Callay, Londra
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Floreria Atlantico, Buenos Aires
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Buck & Breck, Berlino
a cura di Michela Becchi