World Pizza Day 2022
È nella giornata di Sant’Antonio Abate – 17 gennaio – che ricorre il World Pizza Day, la festa mondiale della pizza celebrata proprio in occasione del santo protettore degli animali, dei fornai e pizzaioli. Un bel modo per onorare uno dei piatti più amati in tutto il mondo, da sempre e per sempre tra i preferiti degli italiani: i dati recenti parlano infatti di 8 milioni di pizze sfornate al giorno in tutta la Penisola, per un totale di quasi 3 miliardi in un anno e un giro d’affari di 15 miliardi. Un movimento economico che supera in tutto i 30 miliardi, stando a quanto riportato dall’indagine Cna agroalimentare. La preferita? Sempre lei, la tonda. Tradizionale e cotta a legna, che continua a essere la più ricercata e apprezzata, nonostante la crescita esponenziale delle pizze “gourmet”, quelle frutto di studio e ricerca, come abbiamo avuto modo di registrare ancora una volta grazie alla guida Pizzerie d’Italia 2022.
I trend della pizza secondo gli artigiani
Tanti i pizzaioli coinvolti che hanno scelto di celebrare la pizza con una proposta speciale. Cristian Marasco de La Grotta Azzurra, per esempio, ha scelto una pizza fritta evolutiva, la Pizza con il Ragù di Nonna Nunzia, frutto di una doppia cottura prima in olio bollente e poi in forno a 300°C per conferire l’effetto crunch. Tra le novità di questa edizione c’è proprio l’assegnazione di targhe per coloro che si dedicano all’arte della pizza fritta, un rituale antichissimo che affonda le radici nella più popolare cultura napoletana del dopoguerra, e che oggi sta tornando alla ribalta. Insieme a tanti altri trend che continuano a spopolare tra gli addetti ai lavori e gli appassionati. Qualche esempio? Mirko Rizzo de L’Elementare Trastevere a Roma e Diego Vitagliano di 10 Pizzeria di Napoli e Pozzuoli – entrambi della scuderia Food Confidential – hanno detto la loro: Vitagliano conferma il piacere della croccantezza, “che attualmente sta spopolando e sono convinto che il successo sarà sempre maggiore”. Un impasto ad alta idratazione con una lievitazione di 12 ore, cotta nel forno elettrico a 300°C e poi a 280°C per rigenerare l’impasto. Rizzo, invece, si dedica alle opzioni vegane, “abbiamo pensato a una pizza interamente green”, per andare incontro alle esigenze di tutti e anche per chi ricerca una proposta più light, “però mai rinunciare al supplì fritto!”. Resta l’attenzione alla stagionalità, ora è tempo di Sweet Orange, “con puntarelle, zucca e cipolle arrostite, crema di patate dolci, crema d’aglio, paprika affumicata e olio extravergine d’oliva”.
Le abitudini di consumo degli italiani
In qualsiasi caso, la pizza regala felicità. Dalla ricerca “Abitudini di consumo della pizza” realizzata da Doxa per Eataly emergono numeri positivi: quasi 9 italiani su 10 la mangiano almeno una volta alla settimana e il consumo può arrivare fino a 2 volte per il 40% del pubblico, in particolare quando si tratta delle persone di età compresa tra i 18 e i 24 anni. Non solo: l’indagine mette in luce anche un cambio di mentalità tra i consumatori, che non percepiscono più la pizza come un alimento da concedersi raramente per via delle calorie, piuttosto come un comfort food da condividere in compagnia. Più di un terzo degli italiani, poi, dichiara di essere propenso a sperimentare gusti diversi e proposte nuove quando è fuori a cena, soprattutto persone tra i 18 e i 44 anni.
a cura di Michela Becchi