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Whisky Week: i numeri della kermesse
Con più di mille ingressi registrati, oltre agli ambassador, proprietari e rappresentanti che hanno presenziato all'evento, si è da poco conclusa la kermesse dedicata al whisky, che si conferma tra i distillati più amati dal pubblico italiano e che, secondo i dati riportati, sta piano piano allargando il bacino di utenza (con un’età media di 30-35 anni), coinvolgendo in particolare il pubblico femminile (con un tasso di partecipazione pari al 40%). Un focus particolare sulle aziende emergenti e meno conosciute è stato il punto di partenza per tracciare il profilo degli amanti dei distillati italiani: dopo i pionieri degli anni '80 e i "nerd" del primo millennio, la terza generazione di appassionati del whisky ha messo in mostra una giovane comunità aperta alla novità e sempre più “rosa” (un consumatore di whisky su tre è donna).
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“Alla terza edizione della Whisky Week - spiegano Claudio Riva e Davide Terziotti, ideatori della manifestazione - registriamo un trend in crescita esponenziale, segno di un’attenzione in grande ascesa e di una generale soddisfazione da parte dei partecipanti. Si conferma una platea di appassionati, curiosi sia dei brand più blasonati che di quelli emergenti o addirittura sconosciuti. Le aziende stanno strutturando portfolio con prodotti sempre più craft”.
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La terza edizione delle “spirit week”, organizzata dal team Whisky Club Italia, ha visto la partecipazione di 60 aziende di circa 300 brand provenienti da quattro continenti: Scozia, Irlanda, Francia, Stati Uniti, Centro America e Giappone. Nel 2022 gli organizzatori, sulla scia del successo delle edizioni passate, hanno raddoppiato spazio ed espositori, con una particolare attenzione a The Busker, whisky irlandese prodotto da Royal Oak.
La prossima edizione si terrà a Firenze: le premesse parlano di un evidente trend di apertura dei giovani nei confronti di questo distillato, vedremo se sarà confermato anche nei prossimi mesi.
a cura di Cecilia Blengino