Feudi di San Gregorio e la missione sostenibilità
Il modello di Società Benefit sta finalmente prendendo piede anche tra le aziende enogastronomiche italiane. D’altronde, la relazione che lega molte di queste realtà al territorio e alla comunità in cui sono nate e cresciute è salda e proficua. E l’idea di contribuire al benessere sociale e ambientale del tessuto locale è già insita nella missione aziendale di tante di loro. In Irpinia, Feudi di San Gregorio è un’azienda storica, ambasciatrice della cultura vitivinicola del Sud Italia. Da qualche settimana, anche la cantina di Sorbo Serpico ha adottato lo status giuridico di Società Benefit, intenzionata a rafforzare il suo percorso verso obiettivi di business sostenibili, in termini ambientali, sociali ed economici. Per questo, il nuovo statuto aziendale – oltre ai molteplici per tutelare il territorio irpino e chi ci lavora – stimola anche una serie di iniziative culturali e creative, da attuare sul territorio, ma non solo.
Visionary Chef. A sostegno dei giovani cuochi
A questo fermento creativo è riconducibile anche il progetto itinerante Visionary Chef, che approfondisce l’interesse dell’azienda per la cucina d’autore, testimoniato dal lavoro assolto da Marennà, ristorante della casa oggi guidato da Roberto Allocca. Visionary Chef, però, è un percorso a tappe che attraversa l’Italia con l’idea di connettere una rete di chef visionari, capaci di esaltare valori condivisi con l’azienda irpina: innovazione, sostenibilità, valorizzazione del territorio e delle materie prime. Il beneficio della rete, in questo processo, è fondamentale, come dimostra l’iter di sostenibilità intrapreso da Feudi di San Gregorio: “nessun risultato tangibile può essere ottenuto senza creare una comunità che condivida gli stessi valori”, sostiene a questo proposito l’azienda. Dunque il tour coinvolgerà giovani cuochi che hanno deciso di fare del proprio mestiere un terreno di sperimentazione e confronto con la realtà circostante, senza timore di intraprendere strade ancora poco battute. Per gli ospiti degli appuntamenti l’iniziativa di tradurrà in un ciclo di cene a quattro mani, in cui i protagonisti emergenti duetteranno con cuochi già affermati e riconosciuti, ospiti presso i loro ristoranti, nelle principali città italiane.
Sintesi e Luciano. La cena a Roma
Il primo incontro si terrà a Roma, il 15 giugno da Luciano Cucina Italiana. Luciano Monosilio accoglierà in cucina Sara Scarsella e Matteo Compagnucci, chef e titolari del ristorante Sintesi di Ariccia, alle porte della Capitale. Giovani cuochi visionari, in linea con il tema della kermesse, rientrati in Italia dopo esperienze internazionali che li hanno portati a concentrarsi su processi di trasformazione e metodi di conservazione dei cibi insieme innovativi e arcaici, come la tecnica di frollatura e stagionatura del pesce (scuola australiana di Josh Niland). Visionari, ma con i piedi ben piantati per terra, concentrati sulla riduzione dell’impatto ambientale, il riuso degli scarti, la valorizzazione dei piccoli produttori locali. Con Monosilio i ragazzi realizzeranno un menu – per l’occasione a sei mani - di sei portate (90 euro, wine pairing incluso), proponendo alcuni dei piatti più rappresentativi di entrambe le realtà. I vini in tavola sono quelli di Feudi di San Gregorio, comprese alcune etichette della linea Selezioni. Poi sarà tempo di pensare ai prossimi incontri, per provare a disegnare un futuro incentrato sull’energia dei giovani. Anche in cucina.
Visionary Chef – Luciano Cucina Italiana – Roma – piazza del Teatro di Pompeo, 18 – il 15 giugno alle 19.30 - 0651531465 – [email protected]