Si apre ad Aosta il XXII Concorso internazionale dei vini di montagna organizzato dal Cervim, l’organismo che tutela la vitivinicoltura in altitudine, in forte pendenza e delle piccole isole. Alla degustazione parteciperanno circa 600 vini provenienti da Austria, Francia, Germania, Grecia, Italia, Slovenia, Spagna, Svizzera, ecc... L’obiettivo - ci racconta nell’intervista il presidente del Cervim, Roberto Gaudio - è di evidenziare “la caratterizzazione territoriale dei vini come possibilità di creare valore”. Ecco lo stato dell’arte.
Quali sono stati i principali cambiamenti che hanno interessato i vini eroici in questi anni ?
Molti territori hanno saputo riattrare l’attenzione su produzioni che ormai venivano considerate marginali. Ciò è stato possibile sia grazie a progetti di rilancio sia alla capacità di alcuni produttori di fungere da traino. E grazie alla conservazione e alla valorizzazione di un patrimonio viticolo unico da cui si ottengono vini fortemente caratterizzati.
Quali sono stati gli effetti del clima sui vini dei diversi paesi partecipanti?
Ad inverni non molto freddi e ad estati piovose e umide ha corrisposto lo slittamento delle fasi fenologiche e di maturazione delle uve, con variazioni di 2-3 settimane, portando, in alcune zone, ad un ritorno della viticolture ad altitudini e a territori dove la coltivazione della vite era stata abbandonata. Ad esempio in alcune zone del Veneto o del Sud Italia ma anche nel Douro in Portogallo, dove nei prossimi anni il surriscaldamento, potrebbe portare problemi alla viticoltura.
Come giudica il Cervim il fenomeno del ritorno della vite nelle zone più disagiate e con quali prospettive?
Il fenomeno è molto positivo perché oggi molti guardano alla caratterizzazione territoriale come ad una possibilità di creare valore. Inoltre le diversità che questi territori possono esprimere, rappresentano un elemento di novità che non sfugge al mercato.
Quale il futuro delle viticolture eroiche?
Ci sono molti problemi da risolvere, non ultimo quello dalla sostenibilità di queste attività. L’interesse diffuso verso queste viticolture è da non perdere, ma occorre agire in modo sinergico per riuscire a valorizzare, quello che questi territori e queste culture possono offrire.
Qualche dato sulla viticoltura eroica in Italia
I dati sono stati rilevati tra gli associati del Cervim nel 2006 e da allora non più aggiornati. I fondi per monitorare le viticolture difficili sono stati promessi tante volte ma mai stanziati. Attualmente si stima che in Europa l’8-9% della superficie vitata complessiva corrisponda ai parametri della viticoltura eroica. Ecco la situazione in Italia.
Superficie viticola totale con difficoltà strutturali (altitudine, forte pendenza, terrazzamenti)
Abruzzo ha 320,5
Provincia di Reggio Calabria ha 200
Liguria ha 2.113
Valtellina ha 915
Valcamonica/Provincia di Brescia ha 83
Regione Piemonte ha 1.435,5
Provincia di Bolzano ha 2115
Provincia di Trento ha 3250
Parco Etna ha 2700
Arcipelago Eolie circa ha 86
Pantelleria circa ha 400
Valle d’Aosta ha 315
A cura di Andrea Gabbrielli