S’è appena concluso il tour scandinavo di Vini d’Italia. Quaranta produttori italiani con i loro top wines hanno aperto l’anno con tre eventi di successo dedicati ai mercati nordici: il 12 gennaio a Stoccolma, il 14 gennaio a Copenhagen e il 15 gennaio a Oslo. Tutte esaurite le masterclass.
In Svezia, come in altri Paesi Scandinavi, il Monopolio di Stato svolge un ruolo fondamentale per l’importazione, la distribuzione e la vendita di alcolici. Tuttavia, c'è spazio anche all’iniziativa privata: nel 1995, è stato abolito il monopolio all’importazione e chiunque può chiedere una licenza d’importatore per poter presentare i vini al Systembolaget (monopolio di stato) e/o venderli alla ristorazione direttamente.
In Danimarca abbiamo incontrato l’Ambasciatore d’Italia, Stefano Queirolo Palmas, ogni anno immancabile presenza del nostro tour: “La scena del vino danese è stimolante” ci ha detto “e i consumi di vino, soprattutto italiano, sono in crescita. Siamo i leader di questo mercato, e dobbiamo lavorare per consolidare questa posizione”. Secondo i dati Uiv, nei primi 9 mesi del 2014, l'Italia avrebbe esportato 21 milioni di bottiglie in Danimarca e 9, 5 milioni in Norvegia. Tra i fattori di successo, la svalutazione dell'euro nei confronti delle divise scandinave. D'altronde meno vale l'euro, più salgono le importazione. È la legge del mercato.
Positivi i commenti dei produttori che hanno preso parte ai tour. “È importante essere presenti su questi mercati” ci dice Giampaolo Bruni della toscana Piandaccoli “Si tratta di consumatori evoluti, che consumano vino regolarmente e che hanno un interesse particolare per l’Italia”. “La nostra è un’azienda nuova, e ci stiamo affacciando ora su questi mercati” ci ha detto Leonardo Pironi della romagnola Tenuta Mara “Ma siamo biodinamici certificati, e questo ci ha aperto molte porte. In questi Paesi c’è un’attenzione estrema all’ambiente e alla sostenibilità, e questo ci ha permesso di partire con il piede giusto”. “Noi certifichiamo vini e alimenti naturali, ma anche negozi e ristoranti che li utilizzano”ci conferma la giornalista norvegese Marianne Johnsen “In questo momento c’è una grande riscoperta di queste tematiche. I consumatori sono attentissimi, ed è stato bello vedere che la maggior parte dei produttori italiani presenti qui oggi è sensibile a queste tematiche”.
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a cura di Marco Sabellico