Vinea ha aperto in sordina un mese fa, zona Montesacro, ennesima conferma di quanto il panorama ristorativo romano continui a tenere a battesimo progetti ben congegnati anche lontano dal centro città. E il locale – ambiente informale per una cucina curata che presta molta attenzione all’abbinamento col vino, come suggerisce l’insegna – ha cominciato a lavorare bene sin dai primi giorni. Del resto Federico Illiano e i suoi soci non sono affatto nuovi alle cronache di quartiere: da tempo movimentano l’estate di Parco Sempione con il Sessantotto Village, e alla fine di dicembre, poco prima di Natale, è arrivato anche un cocktail bar, Sacro, un ritrovo per gli amanti del bere miscelato, con serate musicali, dj set e piccola cucina. Vinea è nato appena qualche giorno dopo in via Conca d’Oro, con l’idea di scommettere in modo più deciso sulla proposta gastronomica. E qui, in qualità di consulente, entra in gioco Davide Del Duca, chef di Fernanda in tutt’altro quadrante della città (zona Porta Portese) e nuovo partner dei ragazzi per la supervisione di un progetto in divenire, che tra un paio di mesi riserverà un’altra sorpresa.
Vinea. Vini e cucina
Prima però si gettano le basi con la cucina di Vinea: la passione per il vino c’è sempre stata – al momento la carta propone circa 120 etichette selezionate in tutta Italia, ma la lista crescerà, riservando un focus importante anche ai vini naturali – “il tassello della ristorazione invece ancora ci mancava, e conosciuto Davide abbiamo capito che poteva essere la persona giusta per sviluppare un bel percorso”, racconta Federico. Da Vinea quindi si ordina alla carta (per ora solo a cena, ma tra qualche giorno si apre anche a pranzo, lunedì e martedì esclusi), un elenco agile di 4 proposte per portata, per una spesa media piuttosto contenuta, sui 35 euro, nonostante la cucina giochi con ottimi ingredienti e vezzi d’autore. A interpretare la filosofia di Del Duca c’è il giovane Matteo Chiappini, che con lo chef di Fernanda si è formato.
Tra i piatti in menu un polpo con burrata e fermento di rape rosse, la ricotta croccante con pomodorini confit su zuppetta di erbe, gli gnocchi sottobosco (con funghi e spuma di patate), l’amatriciana dello chef, ma anche i plin con agnello, topinambur e liquirizia; si prosegue con la lingua con cavolfiore e portulaca, o la pancia di maiale al mandarino. Tra i dessert ricotta, pere in osmosi di salvia, cioccolato. E pane fatto in casa. Ma il menu cambierà spesso, secondo stagionalità. In sala 35 coperti e un ambiente che strizza l’occhio allo stile di recupero imperante, molto marmo e legno, sedie spaiate, pavimento in piastrelle con motivi geometrici. Tanta voglia di fare bene e l’entusiasmo di chi ha molti progetti nel cassetto.
La villa nel parco con cucina d’autore
Come la prossima, imminente, apertura di un grande spazio su via Nomentana, una villa con 2 ettari di terra intorno finora destinata a uso residenziale, che da aprile aprirà la porte al pubblico con circa 300 posti a disposizione. L’operazione, considerate le potenzialità dello spazio (all’altezza di viale Kant), procederà per step successivi, e sempre con il coinvolgimento di Davide Del Duca. Ora cominciano i lavori per trasformare 250 metri quadri di veranda in sala: 3 lati affacceranno sul parco con grandi vetrate, la proposta gastronomica non scenderà di livello, ma sarà improntata a una cucina più semplice, per servire grandi numeri. Con l’arrivo dell’estate sarà possibile utilizzare anche il grande giardino – che peraltro sorge su un terreno archeologico da valorizzare – con tavoli, installazioni e un palco per organizzare cene spettacolo. Poi si comincerà a mettere mani sulle stanze della villa, per esordire il prossimo inverno con un progetto più ambizioso: al piano superiore una galleria d’arte che ospiterà mostre di artisti internazionali; sotto, due stanze con cucina per proporre un ristorante gastronomico per 20-30 commensali, e la firma di Davide Del Duca. Un investimento importante, e certamente da seguire.
Vinea – Roma – via Conca d’Oro, 38 – www.vineamontesacro.it
a cura di Livia Montagnoli