Fondato anticamente dai pastori che lo raggiungevano solo dopo un lungo cammino, Velika Planina è uno degli ultimi villaggi di malgari e gode di un’atmosfera fiabesca tanto che probabilmente avrebbe potuto ospitare il villaggio degli Hobbit. Letteralmente “grande pascolo” in sloveno, è un altopiano carsico a 1.600 metri a poco più di un’ora di Lubiana nella cornice delle Alpi di Kamnik e della Savina. D’inverno è una distesa bianca da cui spuntano grigie scandole di abete. In primavera è altrettanto spettacolare, la coltre di neve si scioglie e tra le fioriture di montagna spicca il crocus (fiore dello zafferano), che tinge il paesaggio di viola.
È d’estate che però acquista vita. Da giugno a settembre le mucche e le manze pascolano liberamente nutrendosi delle erbe più buone oppure si crogiolano al sole accovacciate sui prati. La cappella della Madonna della Neve proprio sulla sommità è una novella Circe. Il 5 agosto c’è una grande festa e per la messa di Natale richiama migliaia di visitatori. D’estate ci sostano i viandanti perché la vista è spettacolare e magari trovi l’unico mezzo metro d’ombra della vallata, ma è molto gettonato anche dalle mucche stanche. Occhio a trovarsi nel loro spazio preferito perché una manza potrebbe gentilmente sloggiarti a colpi di muso per accovacciarsi pigramente sull’erba.
Alcuni pastori accolgono i visitatori che arrivano con la funivia con la tradizionale merenda alla malgara ovvero latticello, formaggio fresco e polenta di grano saraceno coi ciccioli. Alla locanda Zeleni Rob, presso la stazione intermedia della seggiovia, si va per i deliziosi štruklji (struccoli) di ricotta con i frutti di bosco, ma chi ha proprio fame e uno stomaco robusto può saziarsi con il ričet, la zuppa densa d’orzo o la jota (minestra a base di cappuccio acido, fagioli, patate) con la salsiccia.
Trnik, il formaggio degli innamorati
Senza caglio bensì con il latte acido si produce il tradizionale trnik, un formaggio a pasta dura a forma di pera che veniva decorato con stecche di legno (pisavas) intagliate a mano e premute sulle forme ancora morbide.
In passato venivano realizzate dai pastori nel periodo di solitudine tra i monti, e donate all’amata al ritorno a valle alla fine dell’estate. Le forme non decorate in inverno diventavano dure e venivano consumate in famiglia dai pastori tagliate a pezzetti da grattugiare nella minestra o inzuppare nel latte.
Dormire in uno chalet in alta quota o in mezzo ai boschi
Può valere la pena trascorrere una notte in uno degli affascinanti chalet (internamente dotati di ogni comfort) del villaggio a mezza quota che negli anni Sessanta ha progettato l’architetto Vlasto Kopač a modello delle tradizionali capanne dei pastori, e poter godere il tramonto e l’alba sull’altipiano in assoluto silenzio godendosi l’infinito.
Ma anche alla base della funivia nei pressi di Kamnik le soluzioni non mancano per tutte le tasche. Puntate sull’Eco Resort a Stahovica per soggiornare in mini cottage di legno, con giochi e animali che piaceranno ai più piccoli, oppure se trovate posto nel piccolo camping Kraljev hrib, all’interno del semplice ostello o nell’incantevole e intimo (seppur basico) chalet tra gli alberi, vi aspetta un ristorantino familiare niente male, dove la sera si griglia una squisita trota fresca allevata nella valle di Tuhinje.