“Extra vergine”: non è soltanto l’olio, di cui è in corso in queste settimane la produzione, ma anche il nome di un’oliera in vetro che ha la forma della Madonnina che solitamente contiene l’acqua santa di Lourdes. L’oggetto è nato dalla collaborazione fra Bitossi Home, azienda di Montelupo fiorentino, e Studio AMeBE, azienda milanese di arte e design, e viene venduto a 70 euro. Originale trovata di marketing o provocazione? Per monsignor Antonio Staglianò, presidente della Pontificia accademia di teologia e vescovo emerito di Noto, “è l’ennesimo caso di sfruttamento dei simboli sacri per fini commerciali. Come avviene per Natale, la festa del consumismo per eccellenza”.
L’oliera Extra Vergine come il Babbo Natale di Coca Cola
Le idee di Staglianò su questo tema, nel dicembre 2021, avevano fatto discutere. “Non ho mai detto ai bambini che Babbo Natale non esiste – ci tiene a sottolineare – ma l’esatto opposto, cioè che è esistito in carne e ossa ed era San Nicola, che portava doni ai poveri. Una figura sacra che la Coca Cola e molti altri hanno snaturato e sfruttato per fare affari. Qualche giorno dopo le mie dichiarazioni, comunque, l’azienda mi ha inviato diverse confezioni della sua bibita in omaggio, ringraziandomi per la pubblicità. Perché l’importante è che se ne parli”.
“Il capitalismo non si ferma neanche davanti al Crocifisso”
E per quanto riguarda l’oliera Extra Vergine? “Il mercato ormai si è appropriato di tutto e sfrutta le immagini sacre a suo piacimento", dice Staglianò. "Basti pensare all’uso che si fa del Crocifisso, che viene riprodotto su collane e anelli venduti anche a 30mila euro. Contro il capitalismo, che dissacra ogni cosa, si può solo educare il popolo di Dio a sviluppare la maturità critica, perché non si lasci abbindolare da queste sciocchezze, come l’oliera della Madonna”. Secondo il presidente della Pontificia accademia di teologia, infatti, un non credente non comprerebbe mai un prodotto simile: “Che senso avrebbe acquistare un oggetto raffigurante la Vergine Maria se non si ha fede?”.
La religione e la legge del marketing
L’oliera Extra Vergine, che secondo quanto dichiarato dai suoi ideatori dovrebbe essere un omaggio alla cucina e a uno degli ingredienti più sacri della cucina Mediterranea, rappresenterebbe per monsignor Staglianò l’ennesimo caso di sfruttamento dei simboli sacri ai fini di marketing. “Ma ci sono cose ben peggiori", precisa il vescovo emerito, che conclude: "Come la dissacrazione del Natale, a cui siamo costretti ad assistere ogni anno: la nascita di Cristo trasformata in festa del consumismo”.