Aspettando di capire cosa succederà con la vendemmia in Italia, dove ci si attende un miglioramento dei quantitativi rispetto allo scorso anno (44,7 milioni di ettolitri), diamo un'occhiata alla situazione Oltralpe. Secondo le prime stime del Service des Statistiques et de la Prospective del Ministero dell’Agricoltura francese, la produzione 2015 dovrebbe attestarsi sui 46,6 milioni di ettolitri di vino, ovvero in lieve calo rispetto al 2014 (per la precisione -1%), ma comunque in aumento rispetto alla media degli ultimi cinque anni (+2%).
Andando più nel dettaglio, la produzione di vini a Aoc ammonterebbe a 22,1 milioni di ettolitri (invariata rispetto allo scorso anno), con in testa Bordeaux (5,47 milioni di ettolitri). Bene anche Champagne (2,44 milioni di ettolitri) che ha fissato l'inizio della vendemmia per il 10 settembre, Languedoc-Roussillon (3,79 milioni di ettolitri) e Borgogna (2,32 milioni di ettolitri). I vini a indicazione geografica protetta, invece, sono stimati in 13,2 milioni di ettolitri, + 4%: un incremento legato soprattutto alle riserve idriche, preziose tra le vigne di Languedoc-Roussillon che, tra vini a denominazione e non, raggiungono i 13,5 milioni di ettolitri. Passiamo, poi, ai brandy, la cui produzione è fissata a circa 8 milioni di ettolitri, -5%: un segno meno dovuto soprattutto a alla presenza di muffe e marciume nero sulle viti della Charente. Infine lo sfuso, ovvero la tipologia di vino che perde di più: -16% per un totale di 3,2 milioni di ettolitri. Chiaramente saranno decisivi le prossime settimane, anche per stabilire se anche quest'anno la Francia guiderà la classifica della produzione mondiale o l'Italia potrà ritentare il sorpasso.