Inizia a macchia di leopardo la vendemmia in Piemonte. Le operazioni sono già cominciate nei poderi più bassi ed esposti al sole, mentre si attende alle quote più alte; si parte con Pinot e Chardonnay da spumante, poi Alta Langa, Moscato, Chardonnay e Arneis. Per il rosso, bisognerà attendere la metà di settembre, con il Dolcetto e il Barbera e, a inizio ottobre, il Nebbiolo. Nel frattempo, dopo l’inchiesta della procura di Asti sui capi di caporalato in vigna, il Consorzio di tutela del Barolo e del Barbaresco Alba Langhe e Dogliani ha mandato un vademecum agli associati con una lista di indicazioni da tenere in considerazione nel reclutamento del personale, cui seguirà una guida frutto del tavolo con Confcooperative e Camera di commercio.
La raccolta 2024
Per l'annata 2024, a determinare la qualità della raccolta sarà soprattutto il meteo di questi giorni, tenendo conto del caldo e delle piogge, ma l'annata promette bene. «La qualità la fai da metà agosto a fine settembre», spiega a Repubblica Torino il produttore Sergio Germano, presidente del Consorzio di tutela del Barolo e del Barbaresco Alba Langhe e Dogliani e titolare della cantina di Serralunga d’Alba intitolata al padre Ettore.
Si spera in annata "eccellente"
Secondo il presidente di Confagricoltura Cuneo Enrico Allasia, «siamo già a un livello buono sia nella quantità sia nella qualità; in questi ultimi 10-15 giorni di maturazione si vedrà se, come sembra, potremo andare verso l’eccellenza». Concorda Enrico Nada, presidente di Coldiretti Cuneo: «Le previsioni anche sul lungo periodo sono favorevoli».
Per quanto riguarda gli ettolitri, si dovrebbe tornare «a un'annata classica piemontese», dice sempre il presidente di Confagricoltura, con una buona copertura di tutte le 19 docg e le 41 doc regionali e, spiega Repubblica, «con una raccolta spostata in avanti di una decina di giorni e tornata in linea con i dati storici». Nel 2023 sono stati prodotti 2,06 i milioni di ettolitri, nel 2022 circa 2,26 milioni.