Previsioni peggiori del previsto. Qui il gioco di parole rende bene l'idea. Se, infatti, a settembre Assoenologi parlava di 41-42 milioni di ettolitri, adesso, a vendemmia praticamente conclusa (l'Aglianico è stato l'ultimo in ordine di tempo) si deve prendere atto che si arriverà appena ad un tondo 40 milioni.
Il calo quantitativo rispetto al 2013 sarà del 17%. Vale a dire -4% rispetto alle aspettative di fine agosto che parlavano di un 13,5%. Come già previsto, la regione più produttiva si conferma essere il Veneto, 7,8 milioni di ettolitri, che ha comunque perso il 15% rispetto allo scorso anno. Ma a registrare la perdita maggiore è la Sicilia, -40%. Seguono Lombardia e Campania a -25%. Segno più solo per il centro: Toscana (+10%), Lazio e Umbria (+5%).
Assoenologi parla di un'annata imprevedibile, piena di colpi di scena e corse ad ostacoli. Rispetto al quadro precedente (inverno mite e piovoso, primavera calda, estate piovosa e poco assolata), il mese di settembre è andato tutto sommato bene: in alcune regioni del Nord, il sole, l'escursione termica e una leggera ventilazione hanno anche permesso all'uva di incrementare i processi di accumulo e quindi il livello qualitativo, "asciugando" i grappoli e bloccando lo sviluppo della botrite. Ottobre ha poi salvato quel che c'era da salvare. Di qualità Tre Bicchieri ha già parlato: eccellente in Sardegna e Sicilia a dispetto della quantità ridotte. Per il resto, sostiene Assoenologi, la situazione sarà alquanto eterogenea, a macchia di leopardo con regioni in cui mediocre e buone convivono.
Ma vediamo cosa succede a casa dei nostri principali competitor. La Francia, secondo i primi dati diffusi dal Ministero dell'agricoltura francese, dovrebbe produrre 47 milioni di ettolitri (+11% rispetto alla campagna 2013). La Spagna, dopo l'exploit dello scorso anno, si attesterebbe, secondo l'Osservatorio spagnolo del mercato del vino, sui 45 milioni di ettolitri (-13,5% rispetto al 2013). In Germania si ipotizza una produzione compresa tra i 9 ed i 9,5 milioni di ettolitri, quasi + 10% rispetto al 2013. Complessivamente l'Unione Europea non dovrebbe perdere troppo, con una produzione che si assesterebbe tra i 164 e 166 milioni di ettolitri di vino.
Spostandoci oltreoceano, l'Argentina dovrebbe produrre intorno ai 14 milioni di ettolitri, contro i 15 milioni del 2013, l'Australia 12,5 milioni (lo stesso quantitativo del 2013), il Cile 11 milioni di ettolitri, circa 2 milioni in meno rispetto allo scorso anno. Il Sud Africa e la Nuova Zelanda sono stabili, con produzioni rispettivamente di 11 e 2,5 milioni di ettolitri di vino.
A cura di Loredana Sottile