Cos’è il Veganuary
Ambiente, animali, salute: sono tanti gli elementi che trarrebbero vantaggio da una dieta vegetale, sempre più in voga negli ultimi anni e fra i food trend del 2022. E il motivo è presto detto: il consumo massiccio di carne, con conseguenti emissioni di CO2 derivate dagli allevamenti intensivi, è fra le maggiori cause della crisi climatica. È anche per offrire una risposta all’emergenza ambientale che otto anni fa dalla Gran Bretagna è partita l’iniziativa Veganuary, un invito a rinunciare ai prodotti di origine animale (o almeno alla carne) per tutto il mese di gennaio. Una sfida accolta con entusiasmo fin da subito: il Veganuary è approdato nel tempo in oltre 150 Paesi, raccogliendo adesioni in tutto il mondo. Dopo l’edizione da record dello scorso anno (complice, forse, anche la pandemia, il lavoro da casa e la voglia di sperimentare ai fornelli), i numeri continuano a crescere: tante le persone che hanno scelto di aderire, personaggi famosi compresi, oltre alle aziende che promuoveranno il mese vegano in Italia.
Le aziende che aderiscono al Veganuary
Tra i grandi marchi a sostegno dell’iniziativa, ALDI, Rossopomodoro, Capatoast, Hamerica’s e Flower Burger, che propongono offerte diverse per invitare i consumatori a prediligere le opzioni vegetali. E poi l’app di prenotazione di ristoranti TheFork, Altromercato, i servizi di delivery Macai e SanaSana, il brand di cosmetici Lush e l’azienda Aveda, che coinvolgeranno la loro community, sensibilizzando le persone ad avere un approccio sempre più cruelty free. Ancora, Alpro, Cameo, Bontasana, Heura Foods, Probios e molte altre le realtà di nicchia da sempre impegnate nella causa animalista che continueranno a far sentire la propria voce. Attraverso una comunicazione mirata e lanciando prodotti nuovi, come ha fatto Planted, la startup svizzera che ha conquistato l'Italia con le sue proposte plant-based (ultima nata per questo mese, il pulled burger). Partner ufficiali di Veganuary in Italia è di nuovo Essere Animali, l’organizzazione no profit per i diritti degli animali, al fianco della dottoressa Silvia Goggi, esperta di alimentazione vegetale. Per chi non ha grande familiarità con la cucina vegan (ricordiamo, però, che molte delle ricette della tradizione italiana sono naturalmente vegane, come la caponata, la pasta al pomodoro, la pizza Marinara, le molte zuppe…), niente panico: sul sito di Veganuary è possibile trovare consigli e idee per ricette di ogni tipo, dalla colazione alla cena, snack e dessert compresi.
Perché ridurre la carne per un mese
Vegani per un mese: ha senso? Un recente sondaggio di Veganuary ha rilevato che sei mesi dopo aver completato i 30 giorni senza carne, l’82% dei partecipanti dello scorso anno ha mantenuto una dieta prettamente vegetale, riducendo di gran lunga il consumo di prodotti animali. In particolare, il 30% di questi ha dichiarato di seguire ancora una dieta 100% plant-based, il 38% ha ridotto il consumo di carne e derviati del 75%, e il 14% lo ha ridotto del 50%. Veganuary, poi, non si limita solo a gennaio: attraverso il sito e le pagine social (anche quelle di Essere Animali, della dottoressa Goggi e tante altre dedicate al tema), il progetto continua durante tutto l’anno a incoraggiare e supportare le persone che vogliono modificare le proprie abitudini, per proteggere l’ambiente e gli animali. Certo, sarebbe irrealistico auspicare a un mondo 100% vegano, ma mai come nel caso dell’emergenza ambientale ogni piccolo gesto può fare la differenza. E il più grande cambiamento che ogni individuo può mettere in atto parte proprio dalla tavola: basta iniziare a mangiare meno carne per fare la propria parte. Un passo microscopico che può portare a conseguenze macroscopiche, se compiuto insieme; forse non è ancora tempo per diventare tutti vegani, ma è certamente ora di essere consumatori attivi e consapevoli.
Buon Veganuary a tutti!
a cura di Michela Becchi