L'hub
La condivisione virtuale di idee, iniziative e proposte è ormai una realtà assodata da tempo anche nel campo agroalimentare, dove sempre più progetti passano anche attraverso la rete. Sulla scia di questo modus operandi nasce Vàzapp', il primo hub rurale in Puglia che ha da poco compiuto 3 anni di vita, e che si propone come luogo di formazione e creazione di relazioni nel mondo agricolo, con lo scopo di migliorare sempre di più il settore. Una comunità di giovani professionisti, ricercatori, comunicatori e creativi, che intende rilanciare il mondo agroalimentare attraverso un percorso di innovazione sociale, e favorendo lo sviluppo di attività imprenditoriali. “Perché è la terra il luogo più fertile per coltivare i sogni”.
Gli ideatori
“Vàzzapp' non gestisce terreni ma l'immateriale, ovvero le relazioni. Una condizione essenziale per crescere è la cooperazione, lo scambio: perché un terreno isolato non fa bene a nessuno”. A parlare è Giuseppe Savino, 36enne nato a San Giovanni Rotondo, co-fondatore di Vàzzapp', insieme a don Michele de Paolis.Siamo a pochi chilometri da Foggia, fra vigneti, distese di pomodoro, frutteti e campi di ulivi. Un terreno tanto generoso quanto ostico, che per tempo ha rischiato di essere abbandonato per sempre, ma non oggi: “Vediamo giovani che non fanno più le valigie, ma che preparano posti letto per accogliere amici da tutto il mondo. Crediamo in questo futuro che già vive nel nostro presente, e nei cuori di molte persone che amano la Puglia”. E a dirlo è proprio un agricoltore, una persona cresciuta in mezzo alla campagna che per primo tocca con mano i prodotti che si impegna a tutelare: “In famiglia siamo ormai alla quinta generazione di contadini. Siamo quei figli che i padri hanno mandato a studiare, ma che poi sono tornati più forti nella loro terra”.
Le cene contadine
Tante le iniziative ideate da Giuseppe e dagli altri collaboratori, a cominciare dal Ciucciotto Day, una giornata informativa sulla “confusione sessuale” nei vigneti, pensata per diffondere le ultime risorse biotecnologiche, ma anche per sperimentare con gli erogatori di ferormone nel vigneto attraverso il lavoro diretto sul campo, seguito da un pranzo in vigna e l'analisi del prodotto. Un momento di approfondimento che punta alla progettazione di un’agricoltura rispettosa dell’ambiente circostante, della salute dei consumatori e degli operatori attraverso l’uso sostenibile degli “agrofarmaci”. Fra le novità dell'anno, le cene itineranti: 20 masserie, 20 giovani agricoltori, questa la formula di #contadinner 20 20 20, un progetto che alla sua prima edizione mette attorno alla stessa tavola 400 giovani contadini per ascoltarli, scambiare esperienze di vita, progetti e conoscenze. Un format motivazionale e aggregativo, che si conclude con la sottoscrizione alla “Carta del giovane contadino”, un documento condiviso che raccoglie e dà voce alle istanze degli agricoltori.
I racconti e la startup
Altro ambito, altra idea: Fuori dalla Cassetta è un forum in cui si raccontano storie di vita, di giovani che sono rimasti e degli altri che sono tornati, tutto all'interno dell'anfiteatro del grano di Vàzzapp', un luogo pieno di suggestioni creato per accogliere oltre 250 persone all’aperto, uno spazio destinato ad ospitare cene, convegni, rappresentazioni teatrali e concerti. Un progetto a più mani che racchiude, dunque, l'amore smisurato per una terra ricca di opportunità, storia, bellezza, che ha portato alla creazione di una startup volta a costruire una serie di anfiteatri dal nome We Are in Paglia: giovani agricoltori comprimeranno la paglia per farne delle balle, gli architetti progetteranno l’anfiteatro in base alle diverse esigenze, un gruppo di ingegneri lo certificherà, esperti del suono sapranno come collocare la strumentazione audio.
a cura di Michela Becchi