Alle volte il disagio sociale è in grado di raggiungere vette inesplorate. In effetti, può essere da avventati pensare di averle viste tutte perché, come spesso accade, in un battito di ciglia arriva puntuale la smentita. Questa volta, l’episodio collettivamente sconcertante porta in Cina: un operaio viene sorpreso mentre urina in un serbatoio di birra all’interno dello stabilimento della nota azienda di bandiera Tsingtao.
Crollo Tsingtao in borsa
La compagnia cinese, fra i principali produttori ed esportatori della bevanda alcolica nel paese, dopo aver visionato il filmato incriminante di giovedì scorso (nello specifico un individuo con uniforme e casco che scavalcato il muro ha urinato in uno dei recipienti della produzione), ha da subito voluto assicurare i tanti consumatori (e non solo) sul fatto che il lotto fosse sigillato e la sua integrità, pertanto, garantita.
Ciò nonostante, il titolo di Tsingtao è crollato in borsa nella mattinata di venerdì. Infatti, il clamore mediatico della vicenda ha avuto la meglio sulla salute finanziaria del marchio: in seguito a milioni di visualizzazioni sul web le azioni della celebre brewery sono scese in modo significativo dall’apertura del listino di Shangai; senza poi trascurare le ulteriori conseguenze che hanno investito le sue quotazioni anche sul mercato di Hong Kong.
Indagine interna
L’accaduto ha costretto l’azienda ad allertare le forze dell’ordine e avviare un’indagine interna. Quel che è sicuro è che nel video, diventato virale nel giro di poche ore, risulti il tag del luogo: “Fabbrica di birra Tsingtao n.3”. Al contrario, vi sono poche certezze su chi possano essere i responsabili. E addirittura, come riporta il quotidiano National Business Daily, alcune fonti interne alla società avrebbero dichiarato che l’atto vandalico non può essere imputato a nessuno dei dipendenti. Insomma, nessuno dei protagonisti sarebbe a busta paga Tsingtao.