In un contesto delicato come quello del conflitto che si consuma da mesi tra Ucraina e Russia, l’ultima delle preoccupazioni potrebbe legarsi al blocco delle importazioni alimentari (ad esclusione di vino e pasta) imposto dal Cremlino in risposta alle sanzioni occidentali. Ma il danno economico, soprattutto per il settore agroalimentare, rischia di essere ingente, con conseguenze enormi per produttori e consumatori; per questo l’Unione Europea ha deciso di intervenire in soccorso del reparto ortofrutticolo europeo, stanziando aiuti economici per la somma di 125 milioni di euro. Un pacchetto che Bruxelles ha varato con l’obiettivo di disinnescare una crisi potenziale dei mercati comunitari di frutta e verdura, con misure in vigore dallo scorso 18 agosto fino alla fine di novembre.
Nel dettaglio, per l’immissione in commercio a titolo gratuito dei prodotti più deperibili rimasti invenduti, la raccolta anticipata o la non raccolta di questi prodotti, le aziende riceveranno una compensazione economica, secondo una tabella che comprende molti ortaggi e frutta di stagione: pomodori, carote, cavolo bianco, peperoni, cavolfiori, cetrioli e cetriolini, funghi, mele, pere, frutti rossi (fragole, lamponi, ribes, mirtilli, more, uva spina), uva da tavola e kiwi. Provvedimenti di cui beneficerà anche l’export agroalimentare italiano, che nell’ultimo anno ha fatto registrare (nel commercio con la Russia) un giro di affari di 72 milioni di euro per il comparto ortofrutticolo, su un totale di oltre 700 milioni per l’esportazione di prodotti alimentari nel più grande stato d’Europa. Il Ministro delle Politiche Agricole Maurizio Martina ha parlato di un danno legato soprattutto ad alcune filiere: dalle mele alle pere, dall’uva ai kiwi, ai pomodori. Si naviga a vista in attesa di nuovi sviluppi.