Alla fine Oscar Farinetti ce l'ha fatta. Tra qualche tempo Roma potrebbe avere il suo secondo punto Eataly in città (il terzo se si conteggia anche l’hamburgheria a Via Veneto), proprio sotto il Boscolo Hotel in piazza della Repubblica. E a ben vedere lo spazio – pur più ridotto rispetto alle grandi metrature cui ci ha abituato Eataly Ostiense – promette di essere più che sufficiente per ricreare anche nel centro della Capitale (e a pochi metri dalla stazione Termini) l'universo made in Italy che il brand è stato capace di esportare nel mondo. Magari, anche qui come a Ostiense, riqualificando un angolo di degrado.
Nei locali prima occupati da Mc Donald’s, ai civici 40 e 41, potrebbe prendere vita a breve un nuovo store dedicato all'enogastronomia e alla ristorazione tricolore, con il benestare del Campidoglio che ha ritenuto presenti gli standard qualitativi necessari per derogare a tutele e vincoli che solitamente inibiscono l'apertura di grandi attività commerciali in strade e piazze rilevanti del centro storico.
La commissione tecnica incaricata di valutare la proposta ha infatti riconosciuto l'alto livello qualitativo dell'offerta merceologica, sottolineando l'occasione di riqualificare un immobile ormai in disuso sia dal punto di vista architettonico che commerciale. Pur con qualche obbligo da rispettare: niente carrelli all'esterno e rivestimenti di colore neutro per i banconi all'interno.
Raggiunto telefonicamente Francesco Farinetti – figlio del patron – si dichiara fiducioso che il progetto possa andare presto a buon fine: “L'idea di aprire uno store Eataly in Piazza della Repubblica data ormai a due anni fa, quando si cominciò a parlare del progetto anche con Boscolo. Poi c'è stato un lungo periodo di standby, che ora sembra essersi concluso. Il posto ci piace molto e negli ultimi mesi la trattativa ha avuto una positiva accelerazione: speriamo di confermare un'apertura entro la fine dell'anno, così che anche il centro della città possa beneficiare della nostra filosofia”.
Certo è che decine di mesi di pastoie burocratiche fanno passare la voglia anche all’imprenditore più entusiasta e soprattutto cambiano lo scenario economico, l’intenzione dei soci, il mercato. Se Eataly si farà, tutto bene (soprattutto per le tante persone che potrebbero trovare lavoro in uno spazio che oggi è dedicato all’abbandono), se invece non si riuscirà a fare dovremo aggiungere questa ai tanti regali avvelenati fatti alla città ed al paese dalla nostra insensata burocrazia.