La denuncia arriva direttamente dall'ICO - Information Commissioner's Office, ovvero l'organismo indipendente del Regno Unito istituito per difendere i diritti di informazione, che attraverso uno studio ha evidenziato che il 29% dei clienti che si avvalgono di un servizio di food delivery vengono ricontattati dai fattorini anche per avance sessuali. Tutto è partito da un sondaggio che ha riguardato ragazze e ragazzi tra i 18 e i 34 anni e che ha dato i risultati suddetti con un dettaglio non proprio confortante: molti di loro sono portati a credere erroneamente che si tratti di un atto legale.
I risultati del sondaggio e il problema della privacy non rispettata
Parassiti dei messaggi. Così vengono definiti dallo studio i personaggi che attuano questa pratica molesta, anche se alcuni non sembrano dargli tutta questa importanza. Se il 66% del pubblico intervistato, infatti, ritiene moralmente sbagliato l'uso delle informazioni personali fornite per motivi di lavoro per proposte romantiche o sessuali, il 20% ritiene che moralmente non sia né giusto né sbagliato e addirittura c'è un 5% che ritiene che sia moralmente giusto. “Le persone hanno il diritto di ordinare una pizza, o di dare la loro e-mail per una ricevuta, o di farsi consegnare la spesa, senza che poi gli venga chiesto di fare sesso o di uscire qualche tempo dopo. Hanno il diritto di sapere che, quando consegnano le loro informazioni personali, queste non verranno utilizzate in modi con cui non si sentirebbero a proprio agio. Ma la nostra ricerca oggi mostra che un numero preoccupantemente elevato di persone, in particolare giovani, cade preda di questi parassiti" ha affermato Emily Keaney, vice commissario per le politiche di regolamentazione presso l'ufficio dell'ICO, che aggiunge “Se gestisci un’attività a contatto con i clienti, hai la responsabilità di proteggere i loro dati, anche da eventuali abusi da parte dei tuoi dipendenti. Stiamo scrivendo alle principali aziende, comprese quelle di consegna di cibo e pacchi, per ricordare loro che non ci sono scuse e non si può guardare dall’altra parte".
L'aiuto alle vittime di molestie e l'invito a denunciare
Nel frattempo, nel Regno Unito l'ICO ha lanciato un appello alle vittime di questo tipo di molestie per convincerle a condividere le loro esperienze attraverso un apposito form online sul proprio sito istituzionale. Un modo per condividere le esperienze, ma anche per aiutare l'autorità di regolamentazione a raccogliere prove dell'impatto di questo comportamento. L'ICO, inoltre, esaminerà ulteriormente l'uso non autorizzato delle informazioni personali per queste proposte romantiche o sessuali, contattando alcuni dei principali datori di lavoro a contatto con i clienti nel paese per sottolineare le loro responsabilità legali e per saperne di più sulle garanzie che propongono alla clientela. La ricerca ha riguardato 2.289 adulti britannici di età superiore ai 18 anni, intervistati tra il 28 e il 31 luglio, rappresentativi per età, sesso, regione e grado sociale. Il 33% di queste problematiche legate alla privacy è stato riscontrato nella sola Londra.