È sempre tempo di nuove aperture nella Capitale, dove il settore della ristorazione sembra non conoscere tregua e propone sul mercato romano nuovi format pronti a sfidare il rientro dalle vacanze estive. Candidato al successo SeaCook, locale portabandiera dei sapori del Salento (come recita la vetrina) di prossima apertura nel quartiere Ostiense, nella zona rivitalizzata dall’apertura di Eataly e del grande spazio multifunzionale di Porto Fluviale. Attraversata la strada, con vista sull’accattivante esempio di street art dell’artista italiano Blu, la nuova insegna di Lorella Ciullo promette pesce freschissimo e di qualità servito in un ambiente informale a prezzi contenuti. “L’idea è quella di coniugare slow food – per quanto riguarda la qualità organolettica del pescato – e fast food sul fronte della velocità nel servizio” ci spiega la proprietaria, alla prima uscita romana ma con una consolidata esperienza nel settore della ristorazione.
L’obiettivo è infatti quello di replicare la formula vincente dei due ristoranti salentini di proprietà della famiglia Ciullo, non a caso leader italiana della depurazione di frutti di mare, con una storia imprenditoriale che affonda le radici nel 1990, quando nel borgo di pescatori di Castro Marina, sulle coste salentine, fu fondata l’azienda MareVivo, oggi uno dei più grandi impianti di depurazione di frutti di mare in Europa. “Controlliamo la filiera” prosegue Lorella “e questo ci consentirà di mantenere un ottimo rapporto qualità prezzo”, come già avviene all’Isola del Sole, la friggitoria take&stay con pescheria e grande terrazza sul mare di Castro, gestita da Lorella e suo fratello Vincenzo con grande successo di pubblico.
Il locale romano (l’apertura è prevista per settembre) riproporrà quindi un’idea di servizio alla carta o take away (probabilmente a pranzo e cena) in uno spazio contraddistinto dal banco del pesce e frutti di mare che domina la sala: al cliente scegliere tra crudi, ostriche, primi, pesce alla griglia o fritture, segnando la preferenza su un foglietto.
E la Puglia sembra essere il filo conduttore dell’autunno romano come dimostra l'inaugurazione della Locanda dei Pugliesi a due passi dal Teatro dell’Opera, per iniziativa di Donato Semeraro, già proprietario di alcune masserie disseminate sul territorio pugliese. Il ristorante porta in città un’antica tradizione culinaria, quella della cottura al fornello - un forno a legna per intenderci - utilizzata in Puglia per conferire alla carne un sapore intenso. In questo caso la carta non si limiterà alla proposta di carne, offrendo prodotti dell’eccellenza regionale come insaccati e prodotti caseari made in Puglia serviti in un ambiente dal design vintage da 70 coperti (di cui una ventina all’esterno).
Si chiude con un tocco esotico e l’apertura di un grande ristorante cinese (800 metri quadri) su via Marmorata, quartiere Testaccio. L’allestimento di Riso - questo il nome del nuovo locale - è stato curato dagli architetti della RPM Proget, mantenendo vivi riferimenti alla tradizione orientale pur optando per uno stile contemporaneo e internazionale; lo spazio è infatti quello di un ampio loft con grandi vetrate dall’impronta industriale. Un nuovo colosso orientale dopo l’apertura della Dogana, non molto distante da qui, che aspira però a far conoscere i sapori più tradizionali della Cina (quelli dell’alta cucina cinese e cantonese), discostandosi dai consueti involtini primavera e riso alla cantonese. Già in fase di rodaggio da un paio di settimane, la proprietà ha intenzione di avviare una formula aperitivo all’occidentale con proposta di finger food, specialità e bevande cinesi, approfittando del piacevole spazio esterno.
SeaCook, Sapori del Salento | Via del Porto Fluviale 7, Roma | Prossima apertura
Locanda dei Pugliesi | Via Napoli 76A, Roma | Chiuso la domenica
Riso Oriental Restaurant | Via Marmorata, Roma