È passata una settimana dall'inizio dalla guerra intentata dalla Russia contro l'Ucraina. In soli 7 giorni, un milione di persone – secondo quanto afferma Filippo Grandi, Alto Commissario delle Nazioni Unite per i Rifugiati - ha lasciato il paese, cercando riparo dalla violenza che sta portando morti e distruzione. Un esodo che si muove a velocità impressionante e che è destinato ad aumentare di portata nei prossimi mesi “a meno che il conflitto non termini istantaneamente” aggiunge Grandi “è probabile che altri milioni saranno costretti a fuggire dall’Ucraina”. Circa 4 milioni, stima l'Agenzia Onu per i rifugiati (che ha attivato un portale di dati sulla situazione dei rifugiati dell’Ucraina) che rileva una notevole risposta di governi, comunità locali, cui si aggiungono singole realtà e parte della società civile. La Polonia è la prima destinazione, seguita da Ungheria e Repubblica di Moldova. Secondo quanto stabilito dal Bilancio Ue, in Italia arriverà il 13% dei rifugiati. La macchina della solidarietà si è già messa in moto con iniziative di accoglienza e raccolta fondi.
L'impegno di Cia-Agricoltori. Accoglienza in agriturismo per i rifugiati in fuga dall'Ucraina
Sono 24mila le strutture agrituristiche sul territorio italiano. Destinazioni turistiche ma anche luoghi in cui è possibile dare ospitalità alle persone in fuga e cercare di far fronte all'emergenza umanitaria. Così Cia-Agricoltori, con le sue associazioni Turismo Verde Associazione (dedicata alla valorizzazione e alla promozione del turismo rurale, dell'Agriturismo e delle attività connesse) e l'organizzazione no profit di riferimento ASeS-Agricoltori Solidarietà e Sviluppo che lavora per lo sviluppo e la crescita di comunità delle aree rurali più fragili e povere del mondo, promuove l’inclusione delle fasce di popolazione più deboli grazie alle attività di agricoltura sociale, di concerto con la Caritas Italiana ha attivato una rete di solidarietà rispondendo all'appello umanitario e coinvolgendo gli agriturismi presenti sul nostro territorio: “Siamo con l’Europa e pronte a fare la nostra parte” dicono le Associazioni che ricordano che in Italia esiste una comunità che conta quasi 250mila ucraini cui è necessario far sentire il nostro sostegno.