Quasi 2700 esercizi commerciali menzionati nella 36° edizione della guida I Ristoranti d’Italia dell’Espresso, uno dei veri e propri vademecum della ristorazione di casa nostra che da anni assegna i suoi ambiti “cappelli” (da uno a tre) alle migliori cucine italiane. Sono 26 (tre in più dell’anno scorso) i ristoranti con tre cappelli, tra i quali spicca incontrastata l’Osteria Francescana di Massimo Bottura (con un punteggio di 19,75/20) seguìta dalla Pergola di Roma, Le Calandre di Rubano (PD) e Piazza Duomo di Alba (CN); da segnalare, inoltre, il ristorante Laite di Sappada (BL), l’unico ad aver guadagnato un intero punto rispetto all’anno precedente assicurandosi un posto nell’olimpo dei fornelli.
63 i locali con due cappelli (tra i quali All’Enoteca di Canale, l’Ilario Vinciguerra Restaurant di Gallarate e i Quattro Passi di Massa Lubrense) e 293 con un cappello, per un totale di 382 tavole ricche di cultura e passione.
Anche quest’anno la Lombardia si conferma prima fra le regioni con maggior numero di tavole di qualità, subito seguita dalla Campania, dal Lazio e dall’Emilia Romagna.
Trai i numerosi premi speciali, inoltre, segnaliamo il Pranzo dell'Anno (a Piergiorgio Parini dell'Osteria del Povero Diavolo di Torriana (RN), Giovane dell’Anno (Alessandro Dal Degan - La Tana di Asiago), Sommelier dell’Anno (Angelo Di Costanzo -Â L’Olivo dell’Hotel Capri Palace) e Maître dell’Anno (Carlo Pierato - Mistral del Grand Hotel Villa Serbelloni di Bellaggio). Pasticceria dell’Anno va a Il Palagio - Hotel Four Seasons di Firenze, Piatto dell'Anno a La Madia di Licata (AG). Novità dell'Anno è La Locanda di Orta di Orta San Giulio (NO), mentre il Premio alla Carriera va a Salvatore Tassa de Le Colline Ciociare di Acuto (FR).
Ricca di sorprese anche la guida I Vini d’Italia 2014, giunta ormai alla tredicesima edizione: 25.000 vini degustati e 2.100 aziende selezionate, con un’ampia sezione dedicata alla conservazione e all’abbinamento dei vini. Sul gradino più alto del podio si piazzano per la prima volta tre prodotti: il Moscato di Pantelleria 2009 di Ferrandes, il Barbaresco Crichë Pajè 2004 di Roagna e il Barolo Vigna Rionda 2007 di Massolino.
Al Piemonte la leadership regionale con ben 61 vini con un punteggio di almeno 18/20, seguìta dalla Toscana (ben 56 eccellenze), dal Trentino Alto Adige (29 eccellenze) e dal Veneto (20 eccellenze). Da segnalare che più di un quarto dei vini di eccellenza arrivano in enoteca sotto i 15 euro.
Nel complesso l’edizione 2014 ha confermato una crescita generalizzata sul fronte dei vini bianchi, con risultati equamente distribuiti in tutte le regioni; degni di nota, inoltre, gli ottimi risultati dei vini friuliani, la conferma degli altoadesini e dei campani, con note particolarmente positive per i bianchi dell’Etna, per i Lugana e per i Pigato.
a cura di Giuseppe Buonocore