Sempre più on the road la Guida Roma 2014 del Gambero Rosso, arrivata alla sua 24esima primavera e presentata stamattina alla Cittàdel gusto: 200 nuove segnalazioni per tutta la città, battendo i quartieri più vivaci senza dimenticare le periferie, attenzione alle innumerevoli paninerie sorte sulla scia di una mutata concezione dello street food, e proposta di itinerari gustosi che si spingono fino alla scoperta dei Castelli Romani. Ma vediamo nel dettaglio la zona calda della classifica.
Ancora una volta, quindi, svetta su tutti il solito Heinz Beck (94 punti: uno in meno rispetto allo scorso anno) che non delude mai dal ponte di comando della La Pergola. Seguito da Pagliaccio, Trota, Colline Ciociare e Glowing. Finalmente anche a Roma una trattoria merita il nostro Tre Gamberi, ed è Armando al Pantheon di Casa Gargioliche consolida così la sua posizione di custode della tradizione. E tra i wine bar sono in tre a conquistare il podio delle Tre Bottiglie: Casa Bleve e Roscioli (punti di riferimento nel cuore della Capitale) e Del Gatto di Anzio che vanta la migliore offerta della provincia, e non solo. Andiamo ai premi speciali. Miglior Servizio in sala per gli Ulivi delle sorelle Fabiana e Roberta Conti. Il premio "formula innovativa" va a tre new entry: All'Oro dell'Hotel The First, che con il trasferimento nell'albergo del centro storico non ha perso la sua verve creativa firmata dalla coppia Riccardo e Ramona Di Giacinto, ma che anzi la amplia con una piattaforma del gusto che mixa l'alta ristorazione e la formula più snella della magnifica terrazza tra brunch, spiedi, crudi e griglia; a No.au, il wine bar-birreria-bistrot voluto e creato da Gabriele Bonci, vulcanico guru dei lieviti, Teo Musso e Leonardo Di Vincenzo, pionieri delle birre artigianali e dei più begli esempi di gastropub (come vedremo poi), Gelato Bistrò, il progetto di Andrea Puddo che propone abbinamenti dolce-salato mai provati e concepiti prima. Il binomio 'Qualità/prezzo' il faro guida di tantissimi appassionati, e quest'anno se lo aggiudicano Le Tre Zucche, Bruto e Marzapane dolce&cucina, locale rivelazione che vede ai fornelli Alba Esteve Ruiz, fuori Roma l'indirizzo è invece quello di Satricvm, a Latina.
'Botteghe dell'anno' sono invece Bibendamania, un vero polo culturale del vino all'interno di uno degli alberghi più lussuosi della città- il Cavalieri Waldorf Astoria - con una scelta di oltre 500 etichette tra cantine italiane e d'Oltralpe; I Bufalini con le prelibatezze gastronomiche campane; Boulangerie MP, la panetteria in pieno centro storico di Matteo Piras; e il Genovino d'oro, il tempio delle spezie.
'Ma le vera rivelazioni di quest'anno' rivela la curatrice della guida, Clara Barra "sono le paninerie: è vero che giàlo scorso anno il fenomeno dei panini gourmet si era imposto nella gastronomia romana, ma adesso si consolida come offerta basic, dove alla semplicitàdelle materie prime si affianca anche un abbassamento dei prezzi. Mentre sul fronte beverage si assiste al trionfo indiscusso della birra con la prolificazione di birroteche (corrispettivo di enoteche), birrerie e botteghe dedicate. Per essere al passo con malto e luppoli, giàdallo scorso anno, la Guida Roma aveva introdotto i Boccali, rating delle migliori birrerie: quest'anno ne conquista tre l'Open Baladin, il tempio capitolino per i cultori della birra servita in tutte le versioni, firmato sempre dal dream team Musso-Di Vincezo-Bonci con la partecipazione di Nicola Farinetti. Tra le birroteche, invece, si annoverano tante aperture dell'ultimo anno e si segnala anche il moltiplicarsi delle insegne di Gradi Plato che ormai ricopre ogni quartiere della cittàcon ben sette sedi e proposte per tutte le tasche. E in tempo di crisi c'é anche chi insieme alle etichette più ricercate propone il kit per birrofili con tutto il necessario per il fai da te. Complice ancora una volta il periodo di magra si impongono anche i locali polifunzionali che rispondono alle esigenze dei più, con fasce orarie larghe e proposte che vanno dalla prima colazione alla cena. "Birroteche, paninerie e offerte all inclusive sono probabilmente tutti declinazioni dello stesso fenomeno" conclude la curatrice "ricerca di differenziazione in risposta alla crisi. La ristorazione capitolina dimostra così ancora una volta, di sapersi rinnovare dando vita a una fioritura virtuosa di formule inedite, dinamiche e dal sapore internazionale".
a cura di Loredana Sottile