In Europa il turismo torna ai livelli pre-Covid, ma in Italia si registrano numeri ancora inferiori a quelli del 2019, con un calo dell’1,3%. Il dato emerge da un report dell’Eurostat sulle presenze di turisti nella Ue nei primi dieci mesi del 2023.
I numeri italiani
L’Italia, secondo i dati forniti dall’Eurostat, rientra tra i tredici paesi che, sul fronte dei pernottamenti, non si sono ancora del tutto risollevati dalla pandemia. Il bilancio turistico, infatti, è positivo se si guarda al 2022, con un aumento del 4,6% delle presenze, che hanno sfiorato quota 430 milioni. E più della metà di queste sono internazionali (222 milioni di pernottamenti). Ma i numeri restano ancora sotto al livello toccato nel 2019, con un calo dell’1,3%.
La crescita degli affitti brevi (nel terzo trimestre 2023, rispetto allo stesso periodo del 2019) è del 20%, mentre per le strutture alberghiere si registra un calo del 4,7% e per i campeggi del 29%.
Il caso Milano
Fa eccezione il capoluogo lombardo, che, come ha scritto il quotidiano Avvenire, nell’anno appena trascorso ha registrato presenze record, secondo i dati forniti dalla Questura: 8,5 milioni in un anno, ovvero un milione in più rispetto al 2019. Dopo tre anni, sale anche il numero dei turisti internazionali: gli stranieri l’anno scorso hanno rappresentato il 46% dei pernottamenti. Una percentuale appena al di sotto del 47% pre-pandemia.
La campagna Open to Meraviglia
La Venere di Botticelli in veste di influencer, protagonista della campagna “Open to meraviglia” voluta dal ministro del Turismo Daniela Santaché, non sembra dunque essere bastata per riportare l’Italia ai livelli di presenze pre-pandemia. Questo nonostante il cospicuo investimento: 9 milioni di euro, con annessa mobilitazione dello studio di Armando Testa, professionista della comunicazione per immagini. Peccato che per tutta l’estate il profilo Instagram della Venere sia rimasto in silenzio.
Delle cifre spese per la campagna Santanché è tornata a parlare lo scorso ottobre, a margine del Salone di Giustizia. Specificando che la campagna Open to meraviglia sarebbe costata in realtà 138mila euro, mentre i 9 milioni rappresenterebbero il budget che avrebbe a disposizione Enit, Agenzia Nazionale del Turismo, per promuovere l’Italia nel mondo. Una promozione che, al momento, non sembra aver dato i risultati attesi.