Ottenere un compenso per il tempo passato sulla piattaforma TaTaTu in forma di moneta virtuale: è questa l’iniziativa lanciata dal social ideato dall’imprenditore Andrea Iervolino. Un denaro elettronico spendibile per acquistare prodotti legati al mondo dell’intrattenimento come film, serie tv e documentari e, da oggi, anche ristoranti. Il concetto è semplice e potrebbe riassumersi nella formula “click per eat”, un'idea sviluppata in partnership con la catena di locali giapponesi Basara e spendibile nelle sedi di Milano, Bologna e Venezia.
Cosa è TaTATu e come funziona
Fondata nel 2020, TaTaTu è una applicazione di social media e intrattenimento italiana – una “superapp” la chiama lo stesso Iervolino - che si fonda sulla “sharing economy del data”, premiando gli utenti (a oggi oltre 350mila, che dovrebbero toccare quota 60-80 milioni entro il 2026) per il valore e i contenuti che contribuiscono a generare mentre trascorrono del tempo sulla piattaforma, monetizzando dunque la propria presenza virtuale. Gli utenti ricevono una piccola ricompensa in TTU Coin per qualsiasi azione sul social, dalla visualizzazione di contenuti alla loro creazione, passando per interazioni, ma anche commenti, like visualizzazioni o condivisioni ricevuti ai propri post, o ancora invitando amici a iscriversi. I premi possono essere riscattati sul sito di e-commerce di TaTaTu, facendo offerte alle aste per vincere prodotti ed esperienze esclusive. Non solo: agli utenti TaTaTu anche l'accesso diretto o indiretto a contenuti culturali originali (Iervolino è produttore cinematografico e televisivo), con attenzione all'inclusione, all'uguaglianza di genere e alla sostenibilità, migliorando così l'impegno sui social media e promuovendo la consapevolezza sociale e ambientale.
TaTATu e Basara: una “fusion di gusto” a colpi di click
Ma la vera novità è il passaggio dall'online all'offline con la possibilità di usare il proprio credito anche in store fisici per ottenere servizi o prodotti attraverso commercianti affiliati, semplicemente presentando un QR Code alla cassa al momento del conto, che usa i crediti del “portafogli” virtuale dell’utente, come già accade a Londra presso Mercato Metropolitano, dove è già possibile pagare in TTU Coin. “Dopo aver visto l’ottimo feedback ricevuto su Mercato Metropolitano, abbiamo pensato finalmente di offrire agli utenti TaTaTu in Italia la possibilità di utilizzare i loro Coin per ottenere anche prodotti da store fisici e concedersi una 'coccola' gastronomica di alto livello” aggiunge Iervolino. Da qui nasce la partnership tra la piattaforma social e la catena di ristorazione giapponese Basara che consente dunque di pagare la propria cena a base di sushi anche con Coin virtuali. “Basara è un gruppo che ha fatto dell'innovazione tecnologica uno dei suoi punti fermi sin dall'inizio” commenta Marco Giapponese, CEO della catena “approcciando il mercato con una piattaforma e-commerce proprietaria per il servizio delivery e take-away e per l’analisi del dato”. L'obiettivo è garantire una esperienza personalizzata, quella che ha consentito a Basara di fidelizzare i clienti “raggiungendo percentuali di clienti recurring che sfiorano l’80% dopo la prima esperienza presso uno dei nostri ristoranti”. Così Iervolino si confronta anche in Italia con il mondo della ristorazione. E chissà che Basara non sia la prima di una lunga serie di insegne ad aprirsi al pagamento con moneta elettronica, quella guadagnata con un semplice "condividi".