Tsukiji. Il tempio del pesce
Segnato da anni di annunci e ritardi, il destino del mercato del pesce di Tokyo – tra i più celebri al mondo proprio per la storia che ha custodito in molti decenni di onorata carriera – ha finalmente trovato una configurazione stabile. Visitato ogni anno da decine di migliaia di turisti (ma solo in determinate fasce orarie, per regolamentare un'affluenza cresciuta in modo esponenziale, specie per partecipare all'asta dei tonni, annunciata dalla celebre campanella alle prime ore dell'alba, che nel nuovo spazio si potrà seguire solo da dietro una vetrata), il mercato ittico di Tsukiji è stato soprattutto una finestra aperta su una sfera importantissima della cultura gastronomica giapponese e dell'economia nazionale, e in città tutti lo consideravano un'istituzione. Per questo le prime voci sul trasloco dalla storica struttura (ormai diversi anni fa, la decisione risale al 2001, quando fu individuato per la prima volta lo spazio di Toyosu) hanno sin dall'inizio sollecitato l'interesse dell'opinione pubblica, che ha seguito fino all'ultimo atto – il trasloco nella nuova sede sull'isola artificiale di Toyosu, a circa 3 chilometri da Tsukiji, ufficialmente inaugurata qualche ora fa – le vicende del frequentatissimo mercato, che con i suoi 671 venditori autorizzati, distribuiti finora su 23 ettari, di capannoni è stato anche il più grande mercato ittico all'ingrosso del mondo (e manterrà il primato).
La storia del mercato ittico più famoso del mondo
Immolato alla causa delle Olimpiadi, che Tokyo ospiterà nel 2020 e stanno incentivando grandi cambiamenti urbanistici nella megalopoli giapponese, il mercato di Tuskiji è da sempre l'emblema del rapporto simbiotico tra la cucina giapponese e il mare: frequentato ogni mattina da cuochi e ristoratori della città, non sono pochi gli chef di fama internazionale rimasti stregati dall'atmosfera che fino a qualche giorno fa si respirava tra i banchi (l'ultimo a parlarcene, Kotaro Noda, a Tokyo da qualche settimana per seguire la nuova avventura di Faro, che proprio vicino al vecchio mercato del pesce ha trovato casa, nel pieno delle attività di trasloco da una struttura all'altra, “con gli storici venditori che hanno scelto di continuare a vendere ogni mattina tutt'intorno a Tsukiji, in strada, accanto ai banchi dei contadini e del cibo di strada tradizionale, in attesa di trasferirsi nel nuovo spazio”). In numeri, la storia di Tsukiji è ugualmente impressionante: oltre 500 le specie ittiche in vendita, tra cui pregiatissimi tagli per sushi, 700mila tonnellate di prodotto venduto ogni anno, più di 12 milioni di euro di fatturato al giorno.
Il trasloco a Toyosu
Dopo oltre 80 anni, però, la storica struttura ha fatto il suo tempo, e il 6 ottobre scorso ha chiuso definitivamente battenti: dietro la decisione anche la volontà di ammodernare gli spazi da un punto di vista architettonico e tecnologico, anche se i più critici stigmatizzano ben altre motivazioni, legate alla necessità di riconquistare spazi molto appetibili, anche per la costruzione dell'autostrada che collegherà il villaggio olimpico con la stadio dei Giochi. Nell'area di Tsukiji, infatti, sorgerà il grande parcheggio destinato a decongestionare il traffico durante le Olimpiadi. Ecco perché, già nel 2012, il cantiere per la costruzione del nuovo mercato si è messo in moto, lamentano i venditori senza grande coinvolgimento di chi nel mercato lavorerà ogni giorno da parte dei progettisti. Del resto il commercio ittico, in Giappone, è una cosa seria: una disciplina rigorosa, regolata da rituali antichi che condensano la cultura materiale di generazioni di pescatori e commercianti di pesce. Così, per esempio, il fatto che il mercato di Toyosu sia stato pensato su due piani ha fatto storcere il naso a chi privilegia la funzionalità, come d'altronde la realizzazione di banchi troppo angusti e l'unico punto di accesso per i camion adibiti al carico e scarico delle merci. Eppure l'investimento è stato ingente, oltre 4 miliardi di euro spesi tra le operazioni di bonifica dell'area e la costruzione di una struttura all'avanguardia e a misura di norme igieniche, seppur con i limiti già citati, che non convince circa la metà dei commercianti storici del mercato. Due gli edifici della nuova cittadella mercatale, uno dedicato al mare - che i visitatori potranno osservare solo dalle balconate del secondo piano – l'altro a frutta e verdura. Intorno sorgeranno ristoranti di pesci e botteghe gastronomiche di vario tipo. E dopo l'ultima asta del tonno battuta il 6 ottobre nella vecchia struttura, sul web già circolano le foto della prima asta della nuova era: visivamente tutto è rimasto com'era, ma in tanti rimpiangono l'anima di Tsukiji.
a cura di Livia Montagnoli