Inaugurata nelle scenografiche architetture della storica Galleria Subalpina datata 1874, a pochi passi da Palazzo Carignano dove è stato proclamato il Regno d’Italia, la nuova sede della Libreria Internazionale Luxemburg. Una libreria altrettanto storica, fondata nel 1872 come Libreria Beuf (i Beuf sono stati una importante famiglia di librai di origine francese) e da piccola bottega della Torino post-unitaria diventata un punto di riferimento imprescindibile per la cultura torinese, una delle librerie indipendenti più prestigiose e longeve, riconosciuta dalla stampa estera come una delle dieci librerie più belle al mondo. Fino a poco tempo fa era situata 50 metri più avanti nella stessa via Cesare Battisti all’angolo con via Accademia delle Scienze, poi per l’aumento dell’affitto dei locali è stato deciso il trasferimento in uno spazio completamente rinnovato che mantiene l’accesso su via Cesare Battisti, con cinque vetrine, e un altro ingresso con altrettante vetrine affacciate sulla Galleria Subalpina. 216 mq totali, gli arredi in legno della libreria restaurati con cura e riposizionati, pavimento di legno, soffitto a volta in mattoni a vista, luci design, l’iconico simbolo della civetta come segno distintivo del nuovo corso.
Una sorpresa in più
Meno di 13 mq e un nome programmatico: Caffetteria Locale, a fare da contrappunto a quello della Libreria Internazionale. Una minuscola caffetteria di design, superfici ceramiche innovative firmate Mutina , un banco centrale che ricorda l’isola di una cucina domestica, progettato per non creare barriere tra avventori e operatori, soffitto dello spazio cassa rivestito da moduli in ceramica per creare scenografiche sculture murali dalla struttura reticolare, create dall' artista bretone Ronan Bouroullec ( fanno parte della collezione permanente del Centre Pompidou di Parigi, dove l’artista ha esposto fino allo scorso settembre)
Uno spazio curato da Diego Dequigiovanni, patron di Luogo Divino, e che si avvale di una collaborazione d’eccellenza con il Caffè Baratti & Milano, tre tazzine e tre chicchi nella guida Bar d’Italia del Gambero, che è a pochi passi in Galleria Subalpina fin dall’apertura. Così per la colazione del mattino (la caffetteria apre alle 9 come la libreria) ci sono le croissanteries e i biscottini di Baratti da abbinare al caffè Monorigine Mundo Novo della Casa Almeido Barreto che Deguigiovanni, brasiliano di origini piemontesi, fa arrivare dal Brasile e viene torrefatto dalla torinese Costadoro.
A pranzo ci sono gli impeccabili tramezzini di Baratti (prosciutto, insalata russa..) e momento forte l’aperitivo, ora fino alle 20, ma dalla primavera l’orario della Caffetteria Locale si estenderà fino alle 22, con uno spazio esterno su via Battisti. A scelta vini, etichette prestigiose del territorio: l’Alta Langa Borgo Maragliano, l’Arneis Valfaccenda, il Nebbiolo Giovanni Rosso e il Barbaresco Albino Rocca. Non manca lo champagne, ma per rimanere nello spirito “local” è quello di Alberto Massucco, piemontese che produce in Champagne: l’AMC02, studiato espressamente per il gusto italiano. E qualche cocktail classico a base di vermouth Carlo Alberto (servito anche liscio stile vermuttino alla piemontese), l’Americano, il Gin Tonic (presto anche con gin analcolico).
A guidare la caffetteria è Marco Peyron, grande esperto soprattutto del mondo del vino ma anche di gastronomia: per oltre vent’anni si è occupato dell’Antica Enoteca del Borgo di via Monferrato a Torino, per poi passare al Bstr8 di corso Moncalieri e al wine bar Parola proprio accanto alla libreria, al n. 7 di via Cesare Battisti. Buoni libri, buon bere ed esperienze di gusto. Le scelte della Luxemburg sono sempre attente e raffinate - e nella nuova sede c’è uno spazio interamente dedicato all’Einaudi, anche collane storiche, oltre allo spazio Adelphi, alle edizioni straniere (esposte pure sulle pareti della caffetteria) e all’edicola internazionale- e nello stesso spirito sono pensate anche le scelte della Caffetteria Locale. Così la Galleria Subalpina sta davvero diventando, anzi tornando ad essere, il luogo del passeggio, come 150 anni fa.