Se vi trovate nel Sud Sardegna non rinunciate a trascorrere una giornata a Carloforte. Ne vale davvero la pena. Arrivate con l’auto o a Portovesme o a Calasetta. In meno di un’ora approderete all’Isola di San Pietro. Ma non imbarcate l’auto, non serve. Qui le cose da fare sono tante. Si può passeggiare e perdersi lungo le viuzze del borgo, si può mangiare (molto bene) in uno dei ristoranti, si può noleggiare una barchetta o godersi un po’ di mare dalle spiagge.
Buon vino e tonno di Carloforte Riserva
Ma c’è una cosa a cui non potete rinunciare. Prima di tutto vi serve una buona bottiglia di vino. E fin qui è facile. Andate da Nasacca, storica insegna sul lungo mare, poco distante dall’attracco dei traghetti. Gianni Luxoro, enotecario d’esperienza, vi saprà consigliare al meglio. Poi cercate i fratelli Pomata: Luigi è più difficile da trovare, molto spesso è nel suo ristorante a Cagliari, ma Antonello è di sicuro sull’isola. Chiedete di loro al ristorante Da Niccolo o al Pomata Bistrot. Per mangiare qui ci sarà tempo, ora ciò che dovete fare e domandare loro una latta di tonno rosso di Carloforte, da 350 grammi, una delle loro riserve, magari la ventresca, invecchiate a dovere. Si, avete capito bene. Invecchiate per anni.
Mangiatelo con le mani e con le gallette
Se siete arrivati fin qui siete già a buon punto. Serve del buon pane e qui vi aiuta il panificio Stagnin. Prendete le gallette di Carloforte, è quello che ci vuole. A questo punto dirigetevi verso la tonnara. Vi immergerete in un luogo fatto di storia, tradizione, ma soprattutto uno luogo rispettoso del mare e di chi lo abita. Aprite la latta, scolate l’olio e, con le mani, assaporate il tonno. Sarà morbido come burro, saporito, cremoso. Un pezzo tirerà l’altro, ogni tanto ci vuole una galletta e un sorso di vino che siamo sicuri sarà quello giusto. È tutto molto semplice. Ma sono le cose semplici che se hanno valore lasceranno il segno. Sigillerete l’amore per Carloforte e per i suoi abitanti.