Cucina vegetariana. Un’opportunità
L’ultima edizione è andata in scena la primavera scorsa al Teatro Parenti di Milano, ma The Vegetarian Chance è ormai un festival solido (l’esordio risale al 2014) e ben instradato nel panorama delle manifestazioni che coinvolgono in prima persona chef e professionisti del settore gastronomico. Dietro c’è la serietà di Pietro Leemann, ambasciatore della prima ora del pensiero veg e della cucina naturale, e patron del Joia di Milano, tra le più apprezzate insegne vegetariane d’autore in Europa e nel mondo. Tanto che lo chef svizzero, con la complicità del giornalista Gabriele Eschenazi, proprio nel capoluogo lombardo che da molti anni lo ospita richiama ogni anno giovani chef desiderosi di cimentarsi con la cucina naturale, in gara al prestigioso concorso internazionale di cucina veg nato come costola dell’associazione The Vegetarian Chance. Motore dell’iniziativa, le premesse che hanno portato alla nascita dell’associazione, intenzionata a promuovere e approfondire la cultura e la cucina vegetariana. E infatti, se da un lato il festival invita gli chef a cimentarsi con una prova non facile nelle cucine del Joia (che ospita pure una scuola di formazione), dall’altro il ripetersi della rassegna è soprattutto un’occasione per sensibilizzare un pubblico eterogeneo alla causa dell’alimentazione cruelty free, senza però ricorrere a quel vigore strillato che spesso infiamma gli esponenti più radicali della causa vegana.
Il concorso. Obiettivi e regole
L’edizione 2018 si svolgerà a Milano il prossimo 13 maggio, ma è già possibile iscriversi al concorso: c’è tempo fino al 28 febbraio per presentare la propria ricetta, che dovrà rispettare i requisiti fissati dal Direttivo, primo tra tutti essere vegana (al bando anche colla di pesce, brodi di carne, caglio animale), come il piatto che lo scorso maggio si è aggiudicato la vittoria, una zuppa di piselli e asparagi presentata dall’olandese Gijs Kemmeren. Allora la competizione ha coinvolto chef in arrivo da Giappone, Paesi Bassi, Germania, Perù, e regalato alla giuria (Davide Oldani, Antonia Klugmann, Franco Berrino, Stefano Bocchi, Luca Ferrua) variazioni sul tema piuttosto originali, dai Cappelletti in brodo alla Grigliata tra amici… Della natura. Quest’anno nuovi aspiranti ambasciatori della cucina veg sono chiamati a cimentarsi con la prova: in palio un premio in denaro di 2600 euro. E gli onori della cronaca.
Per partecipare, però, si richiede un’esperienza minima di 4 anni in cucina di ristorante o alberghi e 21 anni compiuti. Ogni candidato dovrà presentare due ricette, una della tradizione del Paese di provenienza (eventualmente rivisitata), l’altra creativa, a scelta tra antipasto e piatto principale. Con l’auspicio che i prodotti utilizzati siano in prevalenza caratteristici del territorio di provenienza del cuoco, e – necessariamente – di origine biologica o biodinamica, meglio ancora spontanei. La documentazione, con lista degli ingredienti e foto del piatto dev’essere inviata via email entro i termini del bando. A giudicare le domande pervenute saranno Pietro Leemann, il dietista Ferdinando Giannone e la food coach Jenny Sugar: passerà chi meglio sarà capace di conciliare equilibrio nutrizionale, sostenibilità, etica, estetica e stagionalità. Alla finale di Milano arriveranno in 8.
https://thevegetarianchance.org/
a cura di Livia Montagnoli
Foto di Emiliano Scatarzi