In un modo o nell'altro The French Laundry è sinonimo di eccellenza. Lo è nel caso di Thomas Keller chef e proprietario del ristorante californiano premiato con Tre Stelle Michelin (più la Stella Verde), ma anche nel caso di Miguel De Vivo, direttore del marchio di Maven Genetics, azienda produttrice cannabis, californiana anch'essa, che ha nella varietà chiamat The French Laundry, il suo prodotto di punta. O meglio lo aveva perché uno dei templi dell'alta ristorazione a Stelle e Strisce ha inviato una lettera di cessazione e desistenza (insomma una diffida) perché non usasse più quel nome, protetto da un copyright, dato che è un marchio di fabbrica detenuto dalla French Laundry Restaurant Corporation.
L'altra French Laundry
«Il nome della nostra varietà, inteso come un omaggio scherzoso alla sua genetica madre, non è mai stato inteso come una violazione di alcun marchio» ha dichiarato a Forbes il direttore del marchio Maven, Miguel De Vivo, spiegando che il nome era un gioco di parole sulle varietà di cannabis LA Rouge e Soap, annunciando che l'azienda ha eliminato ogni riferimento a French Laundry per evitare implicazioni legali, come si legge anche dai canali ufficiali di Maven in cui si informa della «recente decisione di cambiare il nome della nostra varietà più popolare e ricercata». De Vivo non perde occasione per un piccolo scatto d'orgoglio: «Il fatto che un'entità così rinomata abbia riconosciuto e risposto all'attenzione che la nostra varietà stava ricevendo, convalida ulteriormente l'impatto del nostro lavoro come azienda». E come azienda ci tiene a sottolineare il valore del suo prodotto più noto.
L'ex F.L. oggi chiamata con un ben più criptico e meno evocativo FKAFL (Formerly Known as F.L.) ha ricevuto numerosi riconoscimenti: il primo posto come Indoor Flower alla Farmers Cup, vittorie al West Coast Zalympix Best Looking and Most Unique, il secondo posto alla High Times Cannabis Cup 2023 e al Transbay Challenge, e quarto posto per la cannabis indoor alla Emerald Cup. Insomma un palma res di rango che rende onore al nome, non abbastanza però per convincere Keller & Co. a consentire l'uso del nome.
«Sebbene inizialmente delusi dalla notizia, ci siamo subito resi conto che questa era un'opportunità per dimostrare la nostra incrollabile dedizione ai nostri clienti. Con una collezione diversificata di nuovi ceppi all'orizzonte, molti dei quali discendenti della stimata F.L., siamo certi che queste cultivar porteranno avanti con orgoglio l'eredità e non vediamo l'ora di presentarle alla nostra comunità di intenditori». Nel frattempo rassicurano la loro comunità «vogliamo assicurarvi che la qualità, il sapore e la potenza della FKAFL sono altrettanto eccezionali». Provare per credere.