Il 27 giugno scorso le associazioni agricole italiane si rammaricavano del mancato accordo in sede di Consiglio Ue sulla proposta della Commissione relativa alle Tea (tecniche di evoluzione assistita). Ma, in attesa della normativa europea, l'Italia, per consentire agli istituti di ricerca di proseguire le sperimentazioni ed evitare il blocco delle semine, ha scelto di prorogare di un anno, dal 31 dicembre 2024 al 31 dicembre 2025, la sperimentazione in campo delle produzioni ottenute tramite queste tecniche.
L'emendamento al Dl Agricoltura
Luca De Carlo, presidente della IX commissione Senato su Industria, commercio, turismo, agricoltura e produzione agroalimentare, assieme al vicepresidente Giorgio Maria Bergesio, hanno presentato un emendamento al Dl Agricoltura che è stato approvato. «I tempi per la formazione della nuova Commissione Ue e della ripresa dell'attività del Parlamento europeo non porterebbero all'approvazione del regolamento entro fine anno e per questo tipo di attività è necessario poter programmare», ha sottolineato De Carlo, ricordando anche l'esito dei risultati condotti finora in laboratorio e la decisione di allargare i test in campo a prodotti con migliorate caratteristiche qualitative e nutrizionali: «Gli esperimenti condotti finora stanno dando risultati eccellenti, dai pomodori con più vitamina D al frumento idoneo per i celiaci, ad agrumi con maggior contenuto di antiossidanti. Non solo, quindi, gli obiettivi legati alla necessità di ottenere piante più resistenti agli stress climatici e alle malattie, ma anche qualità e caratteristiche nutrizionali di pregio».
La posizione delle associazioni agricole
Confagricoltura parla di segnale importante a favore della scienza e della ricerca in agricoltura «specie dopo i terribili atti vandalici che hanno distrutto il campo sperimentale di riso tea in Lomellina, presso una nostra associata». Ma anche di sostegno concreto a una sperimentazione fondamentale per l’agricoltura italiana, in vista di soluzioni ai cambiamenti climatici e alle fitopatie che colpiscono intere produzioni. Coldiretti evidenzia come l'emendamento al Dl Agricoltura dia la possibilità di «lavorare meglio sulle tecniche di selezione genomica che permetteranno di selezionare nuove varietà vegetali, con maggiore sostenibilità ambientale e minor utilizzo di input chimici. Ora servirà un deciso impegno a fare un passo in avanti da parte della nuova Commissione per proseguire nel percorso intrapreso verso una sempre maggiore sostenibilità delle filiere agroalimentari».
La differenza con gli Ogm
Nelle Tea, ricorda il sindacato agricolo di Palazzo Rospigliosi, non c'è inserimento estraneo alla pianta. Le Tea (chiamate anche ngt: new genomic techniques) non hanno nulla a che fare coi vecchi Ogm, non implicano l’inserimento di Dna estraneo alla pianta e permettono di riprodurre in maniera precisa e mirata i risultati dei meccanismi alla base dell’evoluzione biologica naturale. La legislatura europea, come ha sottolineato il senatore De Carlo, si è conclusa senza l'approvazione della proposta di regolamento che, rispetto agli Ogm consolidati, deregolamenta le Tea di categoria 1, ovvero quelle combinazioni in grado di produrre mutazioni che potrebbero avvenire in natura o ottenere con tecnologie genetiche tradizionali.