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Si è conclusa oggi la terza edizione di The Best in Lombardy di Gambero Rosso con un evento all’Auditorium Gaber di Milano in cui è stata presentata la Guida Lombardia: il meglio di Milano e delle altre province 2023. Dopo il succeso delle prime due edizioni, Gambero Rosso - assieme alla Regione Lombardia - ha deciso di incentrare questo terzo appuntamento sulla valorizzazione delle tecnologie per la filiera agricola, agroalimentare e della ristorazione. Lo sviluppo dell’industria 4.0 è un fattore determinante per la crescita delle aziende sia in termini di marginalità economica che in termini di sostenibilità. La Lombardia è la prima regione agricola d’Italia le cui attività coprono il 69% del territorio, ne consegue che sia la regione capofila in Italia per richiesta di modernizzazione. I dati rilevati dall’Osservatorio Smart Agrifood del Politecnico di Milano indicano che l’industria del 4.0 in agricoltura ha registrato nel 2019 un valore di 450 milioni di euro, con un incremento del 22% sull’anno precedente.
Tech&Startup. Food, Wine e Hospitality. I produttori delle eccellenze a confronto
Nell’evento, trasmesso in diretta streaming, hanno dialogato i migliori esponenti delle tecnologie assieme ai principali protagonisti del comparto agroalimentare in uno scambio costruttivo di esigenze tecniche e pratiche per una maggiore sinergia tra i due comparti. Il convegno è stato organizzato grazie all’aiuto del Simei – Unione Italiana Vini e ha costituito un’occasione di approfondimento sul dialogo tra tecnologie e imprese produttive per favorire al contempo una divulgazione e creare le basi per ulteriori collaborazioni. Sono stati quattro i panel di confronto: Tecnologie vino e olio; Tecnologie e packaging food; Tecnologie per la ristorazione; Startup.
Paolo Cuccia, Presidente di Gambero Rosso e host dell’evento, ha detto: “L’entusiasmo riscontrato nell’organizzazione della terza edizione di The Best in Lombardy è stato travolgente. Momenti di confronto come questo sono fondamentali per il settore agroalimentare. Ringrazio la Regione Lombardia che insieme a noi ha fortemente voluto la realizzazione di questo convegno incentrato sulle tecnologie e le startup e tutti i relatori intervenuti”. È intervenuto anche Luigi Salerno, amministratore delegato del Gambero Rosso: “Un grazie doveroso anche a tutti i premiati della guida Lombardia e il Meglio di Milano e delle altre Province. Ristoratori, produttori, esercenti che con il loro impegno contribuiscono a rendere grande il territorio lombardo.”
In che direzione va l’innovazione?
Sono stati diversi gli interrogativi emersi nel dialogo tra le diverse realtà coordinato dal presidente Cuccia. In apertura è stato trasmesso un videomessaggio del Presidente della Regione Lombardia Attilio Fontana, che a causa di impegni istituzionali non è potuto intervenire in prima persona nell’event dell’Auditorium Gaber. A introdurre i temi dell’incontro è stata Stefania Trenti, Head of industry research direzione studi e ricerche Intesa Sanpaolo: “La tecnologia è importante perché aiuta a superare le emergenze contingenti e pensare di più al futuro, è il momento di investire anche se la situazione è difficile: non è il momento di frenare, anche in una strada piena di curve e in salita l’acceleratore ogni tanto va usato. Un elemento importante in questo momento è il PNRR, perché esistono fondi specifici nel mondo del Agrifood e il 4.0 nel caso della meccanica; purtroppo molte imprese non sono ancora pienamente consapevoli dell’esistenza di queste opportunità”.
A inquadrare la situazione contingente che il settore si trova davanti è stato Fabio Rolfi, Assessore all'Agricoltura, alimentazione e sistemi verdi Regione Lombardia: “Il comparto agroalimentare deve essere al centro della transizione ecologica, la priorità deve essere rendere più performante e attrattivo il comparto nel cambiamento di paradigma economico che stiamo vivendo. Saremo chiamati a produrre in modo sempre più sostenibile garantendo anche la sostenibilità economica di chi fa parte della filiera. Il cambiamento può essere fatto in due modi – continua Rolfi – attraverso l’imposizione di certe scelte di produzione con vincoli e obblighi in base alle politiche delle istituzioni, oppure attraverso l’innovazione che ti consente di coniugare le tre sostenibilità da inseguire, quella ambientale, quella economica e quella sociale. Serve un sistema Paese che sia orientato in maniera convinta al tema dell’innovazione per continuare a conquistare mercati nel paradigma futuro della transizione ecologica”.
Comunicazione e nuove tecnologie per la ristorazione
Il Gambero Rosso, nella sua Academy, sperimenta nuove tecnologie per la ristorazione con i prodotti di alcuni partner presenti all’evento insieme ad altre personalità che utilizzano macchinari innovativi per la ristorazione. Parlando di formazione il presidente Paolo Cuccia ha presentato Igles Corelli, Coordinatore del Comitato Scientifico della Gambero Rosso Academy e responsabile del corso Chef Tech, che da quattro anni va avanti nel laboratorio iper-tecnologico dell’Academy: “La tecnologia ti permette di servire nuovi prodotti – ha detto Corelli – per esempio con la macchina a ultrasuoni focalizzati Waweco di Next Cooking Generation riusciamo a utilizzare dei tagli di carne che prima erano impossibili da sfruttare, con la maturazione riusciamo a eliminare la carica batterica e cucinare la cacciagione a temperature molto basse”.
Un altro macchinario presente alla Gambero Rosso Academy è quello di Roboqbo, un’azienda di tecnologia per la trasformazione alimentare che ha messo a punto un prodotto in grado di eseguire migliaia di processi: “Il nostro sistema cambia le regole del gioco, perché non si rispettano più i cicli tradizionali come li conosciamo – ha detto di Giuseppe Malavasi, titolare di Roboqbo – ma si mettono tutti gli ingredienti insieme e si ottengono in tempi rapidissimi prodotti dalla qualità eccezionale. Quello che viviamo è un cambio culturale e il problema per noi è riuscire a diffondere il nostro messaggio”.
Quello della comunicazione è un aspetto che ha sottolineato anche Angelo Sajeva, Consigliere Delegato Class Editori: “In Italia ci sono 8 miliardi di spese sulla comunicazione; cambiano gli attori e cambiano le modalità di comunicazione: oggi c’è un sistema di media che dà la possibilità ai protagonisti di raccontare la propria storia. Noi come azienda editoriale – ha continuato Sajeva – abbiamo trovato diverse formule che danno la possibilità di fare esprimere le aziende attraverso la corporate communication: una storia, un racconto che viene inserito in contesti che hanno senso. La comunicazione non è un costo, è un investimento”.
Le startup di Startupbootcamp FoodTech
“Queste tre startup non sono solo le migliori ma sono quelle in cui il Gambero ha investito – ha detto Paolo Cuccia introducendo l’ultimo panel – questo programma è nato sei anni fa quando mi sono domandato con Peter Kruger come è diventato il mondo degli incubatori e del venture capital in questo settore. Siamo andati a fare road show in sette aree del mondo e abbiamo analizzato migliaia di società e grazie a questa esperienza abbiamo investito in queste tre aziende. L’Italia non è il paese dove ci sono le dimensioni aziendali e le condizioni economico-finanziarie per fare ricerca, quindi le startup di successo non solo sono imprese nuove che guardiamo crescere con interesse ma anche il luogo dove si fa ricerca e sviluppo”.
Damiano Angelici, Ceo di Elaisian, ha raccontato il progetto dell’azienda: “Viviamo sempre di più in un contesto di incertezza derivante da fattori climatici e contesto geopolitico e sociale. La nostra idea è quella di risolvere un problema concreto per il settore, ovvero fornire uno strumento per l’agricoltura preventiva con un hardware che colleziona dati che alimentano un algoritmo capace di fornire degli alert con 7-10 giorni di anticipo rispetto all’insorgere del pericolo. C’è un forte impulso per le aziende agricole a rinnovarsi perché bastano pochi anni senza produzione per essere costretti a chiudere; quest’anno si parla di siccità, lo scorso anno di infestazioni di insetti e il precedente di scarsa produzione: cercare di mitigare il rischio con un costo esiguo diventa una chiave di volta per l’agricoltore”.
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foto di Francesco Vignali
testo a cura di Maurizio Gaddi