Da Taste a Taste the World
Taste è un appuntamento itinerante con la ristorazione d'autore che macina chilometri nel mondo e ormai raccoglie consensi in molte grandi capitali gastronomiche internazionali (per l'Italia Roma, Milano, Verona, Bologna). Ma probabilmente non tutti sanno che, da quest'anno, la manifestazione ospita una competizione tra chef sponsorizzata da Etihad. La compagnia di bandiera degli Emirati Arabi è partner dell'organizzazione dalla scorsa primavera, e al seguito di ogni tappa nei cinque continenti per presentare le proprie attività di ristorazione a bordo, ha contribuito a finanziare l'iniziativa Taste the World, che celebra il talento degli chef partecipanti a ognuno dei tredici appuntamenti nel calendario annuale. Nei mesi scorsi, infatti, ciascuna delle insegne coinvolte si è messa in gioco, fino alla proclamazione di un vincitore di tappa per ogni città toccata dal festival. In rappresentanza dell'Italia, premiati rispettivamente in occasione delle edizioni romana e milanese 2016, ad avere la meglio sono stati Francesco Apreda, veterano dell'alta ristorazione capitolina dall'alto della terrazza dell'Imago all'Hassler, e Andrea Provenzani, chef dello storico Liberty di Milano, recentemente rinnovato.
Apreda e Provenzani per l'Italia: parmigiana e penne all'arrabbiata
E proprio in queste ore i due chef sono volati ad Abu Dhabi per partecipare alla finalissima del contest insieme ai colleghi che si sono distinti nelle rispettive città. La sfida ai fornelli avrà luogo dal 10 al 12 novembre nella lussuosa metropoli araba, in occasione dell'apertura di Taste of Abu Dhabi 2016. Così oltre alla consueta opportunità di gustare le creazioni dei migliori rappresentanti della cucina locale, il pubblico della manifestazione potrà sperimentare un giro del mondo all'insegna della cucina d'autore dei rispettivi Paesi d'appartenenza dei finalisti. E l'Italia si giocherà in tavola la carta (vincente?) del Mediterraneo: da Milano l'interpretazione della parmigiana di melanzane di Andrea Provenzani, da Roma le penne ritorte all'arrabbiata con blend Spicy-Bomba-y, un nome che parla da solo per la reinterpretazione gourmet di un primo piatto della tradizione italiana, che nella variante Apreda annovera mango, papaya, ghoa cress e aglio nero. Le sfide animeranno il teatro sotto gli occhi del pubblico, ma a giudicare i piatti sarà un panel di esperti che valuterà il grado di innovazione di ogni pietanza e la creatività degli chef in gara. Al termine della competizione, sabato 12 novembre, la giuria decreterà un solo vincitore, chi sarà riuscito a presentare il piatto che incarna meglio di ogni altro la filosofia gastronomica della compagnia aerea, tra le più attente nel mondo alla qualità dei servizi di ristorazione di bordo. E i nostri connazionali dovranno vedersela con un parterre d'eccezione, che annovera talenti sulla cresta dell'onda come il francese Sylvestre Wahid, star della ristorazione parigina, o il francese trapiantato a Londra Pascal Aussignac. Sfidanti in arrivo anche da Australia, Canada, Hong Kong.
L'Italia spera di riportare la vittoria a casa, e intanto sfrutta la visibilità di un palcoscenico di importanza strategica. Proprio come succede nelle stesse ore a Dubai, dove le danze dell'Italian Cuisine World Summit si sono già aperte, e si protrarranno con tanti grandi chef italiani atterrati dalla Penisola e dal mondo fino al 17 novembre.