Se la siccità dello scorso anno è costata all’Italia oltre 13 miliardi di euro, l’alluvione che ha devastato l’Emilia Romagna ne costerà – da sola – oltre 10.
“Il cambiamento climatico in atto coinvolge direttamente la risorsa idrica, operando evidenti modifiche nella quantità, nella durata e nella distribuzione temporale e territoriale delle piogge, con fenomeni – destinati sempre più ad accentuarsi nel futuro – di prolungata siccità alternati a repentini e rovinosi eventi alluvionali. Nel giro di poche ore contesti di prolungata scarsità idrica e di siccità si trasformano in alluvioni distruttive e in rovinosi eventi franosi”.
Emergenza acqua, summit dei Consorzi di Bonifica
Parte da queste considerazioni la due-giorni di riflessione e approfondimento sulle risorse idriche italiane e sulla loro gestione voluto dall’ANBI (Associazione Nazionale dei Consorzi di Gestione e Tutela del Territorio e delle Acque Irrigue) guidata da Francesco Vincenzi (Presidente) e Massimo Gargano (Direttore Generale). Titolo dell’incontro – cui ha partecipato anche Antonio Tajani, vicepremier e Ministro degli Esteri – è “Disponibilità di acqua e Sicurezza del territorio”; focus sulle azioni strategiche per la vita, l’economia e l’ambiente e sulle proposte concrete dei Consorzi di bonifica. La prima parte del dibattito si è sviluppata sui temi legati ai diversi ambienti climatici e orografici e ai diversi territori di cui è composta l’Italia e all’interazione di questi elementi fisico-geografici con le comunità che li abitano: riflessioni dunque e proposte sulla necessità di infrastrutture e di innovazione che rappresentano scelte indispensabili per garantire la coesione sociale del Paese.
Sono intervenuti – sotto la guida di Ilaria Iacoviello, giornalista SkyTg24 – Giorgio Maria Bergesio, vicepresidente della Commissione Agricoltura del Senato, Giovanna Parmigiani di Confagricoltura, Nicola Dell’Acqua, Commissario Straordinario per l’Emergenza siccità, Marco Casini, Segretario Generale dell’Autorità di bacino distrettuale Appennino Centrale, Cristiano Fini, Presidente di Cia, Luigi D’Eramo, Sottosegretario al Ministero per le Politiche Agricole. Non è un mero caso che il vertice si faccia a poche ore dall'allarme lanciato dai viticoltori italiani per le fitopatie che stanno mettendo a rischio la produzione vinicola italiana.
Intensificazione delle emergenze climatiche
È stata analizzata da tutti la prospettiva per cui molte evidenze scientifiche presagiscono un’accelerazione degli eventi climatici estremi e l’intensificazione degli impatti: è prioritaria per il nostro Paese la rapida attivazione di politiche e di interventi di adattamento e di mitigazione per ridurre gli impatti socioeconomici e ambientali dei danni e preservare la sicurezza territoriale e l’incolumità delle persone. Da qui la fondamentale presa di coscienza di come l’acqua – elemento fondamentale per l’ambiente e per la vitalità socioeconomica delle comunità civili e dei distretti produttivi – necessiti non solo di essere regimentata a garanzia della sicurezza idrogeologica del territorio e delle comunità che lo vivono, ma anche di interventi strutturali per conservarla quando in eccesso e riutilizzarla, poi, con efficienza ed oculatezza, nei periodi sempre più frequenti e prolungati di scarsità idrica. Mission, questa, propria del Consorzio Bonifiche che con l’iniziativa della due-giorni romana punta a sensibilizzare la politica rispetto a queste emergenze.
Opere idriche: pianificazione
Obiettivo: uscire dall’emergenza e pianificare interventi che, rispetto all’emergenza stessa, avrebbero costi inferiori di almeno 5 volte e che porterebbero al risparmio dei devastanti danni: servono decisioni incisive che guardino a un orizzonte temporale di medio-lungo periodo e il coraggio di fare scelte, anche impopolari ma necessarie al bene dei territori. Dopo l’applauso al recente Decreto Siccità (di aprile) e alla presentazione dell’avviso per la presentazione delle domande d’inserimento nel PNIISSI (Piano Nazionale di Interventi Infrastrutturali e per la Sicurezza nel Settore Idrico), ANBI denuncia invece che manca qualsiasi scelta, al momento, riguardo alla programmazione di adeguate risorse finanziarie che diano certezza e concretezza realizzativa rispetto a quanto previsto da entrambi gli strumenti e riguardo all’individuazione di uno strumento di pianificazione pluriennale, adeguatamente finanziato, finalizzato esclusivamente al superamento definitivo della tematica relativa alla raccolta e conservazione della risorsa idrica quando in eccesso, per poi averla a disposizione quando carente e, quindi, riguardo al tema del suo utilizzo multifunzionale e dell’irrigazione collettiva.
La politica europea e il PNRR
Non manca, sul fronte della azioni a tutela delle risorse idriche, il fronte della politica europea: se ne è occupata una sezione del convegno introdotta da Gargano e moderata da Roberta Serdoz, Caporedattrice Tgr Lazio, cui sono intervenuti Josè Nuncio, Presidente di Irrigants d’Europe, l’europarlamentare Paolo De Castro, Giuseppe Blasi, Capo Dipartimento Dipartimento politiche europee del Masaf, Stefania Saccardi, Vicepresidente e Assessora all’Agricoltura della Regione Toscana, Nicola Caputo, Assessore all’Agricoltura della Campania, Alessio Mammi, Assessore all’ Agricoltura dell’Emilia Romagna, Giancarlo Righini, Assessore Bilancio e Agricoltura Regione Lazio, Luca Sammartino, Vicepresidente e Assessore Agricoltura Sicilia, Stefano Zannier, Assessore all’Agricoltura del Friuli-Venezia Giulia.
Qui, focus sul fronte europeo e necessariamente, dunque, del PNRR: i Consorzi di Bonifica sono protagonisti su questo fronte con progetti mirati che hanno raggiunto il 100% degli obiettivi/milestone del rigido cronoprogramma imposto dalla UE nell’iter procedurale di attuazione, come testimoniato nella prima riunione del Tavolo di Partenariato PNRR presso il Masaf. A questo proposito, le azioni messe in campo riguardano 4 punti centrali:
1. Piano straordinario 2023-2030 per la realizzazione di nuovi invasi sostenibili e multifunzionali di riserva idrica per la raccolta delle acque piovane (stimati 24mila nuovi posti di lavoro stabili);
2. Ampliamento ed efficientamento della superficie attrezzata con impianti irrigui collettivi (attualmente 3,5 milioni di ettari) e soluzioni innovative in campo irriguo nell'ottimizzazione d'uso della risorsa idrica come quelli di digitalizzazione, monitoraggio e gestione automatizzata e telecontrollata delle reti di adduzione e distribuzione (231mila km di canali, corsi d’acqua e condotte) e avanzati servizi climatici a sostegno del processo decisionale irriguo per un uso razionale ed efficiente della risorsa idrica.
3. Piano di interventi di manutenzione ordinaria e straordinaria dei sistemi di riserva, dei corsi fluviali e della rete idrografica di prelievo, adduzione e distribuzione della risorsa idrica per la messa in sicurezza del territorio.
4. Soluzioni per consentire un maggiore utilizzo in agricoltura delle acque reflue depurate.
Acqua: anche cibo ed economia
Altro tema affrontato nell’assemblea, quello della Economia dell’acqua e dell’indotto economico della manutenzione dei vari impianti e infrastrutture. Un dibattito moderato da Maurizio Amoroso, Vicedirettore Newsmediaset, in cui sono intervenuti Vannia Gava, Viceministra all'Ambiente e Sicurezza Energetica, Stefano Vaccari, Direttore Generale del Crea, Renzo Piraccini, Presidente di Macfrut, Giordano Colarullo, Direttore Generale Utilitalia e Luca De Carlo, Presidente Commissione Agricoltura del Senato. Poi, gli interventi si sono focalizzati sul Piano Invasi come opportunità per l’Italia, riflessione animata dalle relazioni di Vincenzo Gesmundo, Segretario Coldiretti, Fabrizio Palermo, AD Acea, Gabriella Chiellino, AD di Ambiente Group, Fabrizio Curcio, Capo Dipartimento Protezione Civile, Matteo Salvini, Vicepremier e Ministro Infrastrutture e Trasporti, sotto la guida di Nicola Saldutti, Caporedattore Economia Corriere della Sera. Ultimo focus su cibo, acqua e innovazione: asset per territori protagonisti. Sono intervenuti – sotto la guida di Anna Migliorati, Caporedattrice Radio24 – Ettore Prandini, Presidente Coldiretti, Paolo Cuccia, Presidente Gambero Rosso, Catia Bastioli, AD Novamont, Galeazzo Bignami, Viceministro Infrastrutture e dei Trasporti.
Canali e reti: l’importanza dell’agroalimentare
Quanta acqua serve per produrre? Quanti canali di irrigazione? I numeri sono abbastanza impressionanti. Basti pensare che la lunghezza dei canali dei Consorzi di Bonifica è sei volte la circonferenza terrestre e che questo apparato di canali di irrigazione (231mila chilometri) serve “solo” il 10% della superficie italiana la quale a sua volta produce ben l’84% dell’agroalimentare italiano. “Sono numeri che fanno impressione per la loro dimensione – afferma Paolo Cuccia, Presidente di Gambero Rosso – ma oltre le dimensioni e il contributo di queste infrastrutture dei Consorzi di Bonifica al settore agricolo italiano, le aree dove si trovano canali e invasi e laghetti sono anche luoghi dove sempre più si dirige il flusso del turismo delle aree interne che finalmente si sta affermando in Italia: che è una grande occasione per una esperienza ambientale ma anche agroalimentare e agrituristica. Pensiamo solo alle migliaia di chilometri delle ciclovie che oggi rivestono una grande importanza per il turismo lento e di qualità. Gambero Rosso è impegnato su questi fronti e presta grande attenzione a questi aspetti”.