La rivoluzione di Netflix. Contenuti di qualità
L'attesa è (quasi) finita. Se negli ultimi mesi non avete potuto far a meno di appassionarvi al servizio di Netflix e scorrete in modo compulsivo lo schermo per individuare il film, la serie o il documentario più adatto alle vostre esigenze, non c'è bisogno di spiegarvi che il catalogo di Netflix è in aggiornamento continuo. A chi invece fosse ancora a digiuno dell'argomento, basti pensare che la piattaforma americana che fornisce contenuti in streaming on demand da quando è arrivata in Italia, alla fine del 2015, ha già raccolto un gran numero di proseliti. E molto si deve alla qualità dei contenuti proposti, alcuni prodotti proprio dal colosso della streaming tv, che in fatto di trend televisivi ha molto da insegnare. Per gli appassionati di cucina, chef e affini la scelta si assesta tra film a tema, docu-film di denuncia e documentari ben confezionati come Cooked, la mini serie che traduce in linguaggio più accattivante il saggio antropologico di Michael Pollan sulla cottura degli alimenti e l'uso degli elementi naturali. Ma è soprattutto un prodotto d'autore come Chef's Table a catturare l'interesse di chiunque almeno una volta nella vita abbia sognato di sedersi alla tavola di un grande ristorante internazionale. O di più, di seguire lo chef quando dismette i panni da professionista della cucina, per indagarne le passioni, carpirne gli aspetti più nascosti del carattere.
Chef's Table. I protagonisti della seconda stagione
E questo è quello che si è proposto di fare il regista David Gelb qualche anno fa, quando ha cominciato a seguire le tracce degli chef che avessero personalità da vendere e desiderassero raccontarsi davanti a una telecamera. Dopo la prova brillantemente superata al fianco di Jiro Ono, Gelb ha realizzato sei episodi che hanno richiesto mesi di lavoro e giorni di riprese a tu per tu con ogni chef: ne è saltata fuori una prima serie che è diventata subito cult, tra le atmosfere glaciali della Svezia, al seguito di Magnus Nilsson, e i paesaggi estremi della Patagonia, fino agli ingredienti rassicuranti di casa nostra, per raccontare come Massimo Bottura è diventato lo chef che è oggi. L'unico difetto? Sei ore (45 minuti ciascuno, per essere precisi) di pellicola finiscono in fretta.
Poi l'annuncio, qualche mese fa: Gelb seleziona nuovi chef entusiasti del progetto, le riprese cominciano, Netflix programma la messa in onda di una seconda, terza e quarta serie. E ora perché la seconda stagione sia disponibile online manca davvero poco; data del rilascio: 27 maggio.
Ancora una volta una formazione da sei, mancano presenze italiane, ma i nomi degli chef coinvolti parlano da sé: Alex Atala, Dominique Crenn, Enrique Olvera, Grant Achatz, Ana Roš, Gaggan Anand. Si resta per la maggior parte del tempo al di là dell'oceano Atlantico, quindi – tra Stati Uniti, Messico e Brasile – con due trasferte significative in Slovenia e Thailandia. Ma la terza stagione tornerà a occuparsi della ristorazione europea, con una mini-serie da 4 puntate sulla cucina francese. Intanto ecco il trailer della seconda stagione per ingannare l'attesa.
a cura di Livia Montagnoli