Indice, il lungo post del ristoratore pugliese, di un clima di terrore che sta inondando il settore della ristorazione, complici i (pochi) disonesti che lo abitano, i clienti sempre più leoni da tastiera e la stampa di settore (facciamo mea culpa) che fa da megafono a episodi sporadici, senza entrare nel merito della questione. Qui noi abbiamo almeno cercato di farlo.
“L'intento del post era quello di individuare l'autrice della recensione negativa, poi la recensione (scritta sia su Google che su TripAdvisor) è sparita ma il post l'ho tenuto per evitare ulteriori dietrologie”. A raccontarci il fattaccio è Gianvito Matarrese patron di Evo Ristorante ad Alberobello (2 Forchette nella nostra guida Ristoranti d'Italia) che fin dall'apertura affianca alla carta dei vini, una carta degli oli extravergine da abbinare ai piatti. Oli che Matarrese fa gustare gratuitamente. Tranne questa volta, quando una cliente si è vista addebitare 4 euro, con tanto di voce apposita nello scontrino. “Abbiamo fatto un errore purtroppo”, si legge nel lungo post che potete vedere integrale qui sotto, “Da sempre nel nostro ristorante abbiamo scelto di offrire la degustazione oli. Perché da sempre crediamo in questo progetto, che ci ha portato a creare la carta oli più grande del Sud Italia e perché da sempre vogliamo sensibilizzare il prossimo a un assaggio di un ingrediente che per noi è vitale. Purtroppo su uno scontrino del 1 settembre (abbiamo ragione di credere a cena, anche se controlleremo pure gli ospiti del pranzo) la cifra è uscita a 4 € al posto di 0 € per un errore di battitura”.
Il clima di terrore dal quale speriamo di uscire al più presto
Potete leggere i dettagli nel post del ristoratore, a questo è seguita la chiamata da parte della socia Debora Dipinto a tutti i clienti di quella sera per scusarsi dell'accaduto ed eventualmente individuare l'autrice della recensione negativa. “Volevamo chiarire con il diretto interessato ma nessuno di quelli contattati ha ammesso di essere l'autore della recensione. L'obiettivo del post e delle chiamate successive era far comprendere che c'era stato un errore fatto in totale buona fede”. Nessuno ha ammesso di essere l'autore del post ma la recensione è sparita. Quel che rimane è un odioso clima di terrore, nel quale qualunque errore commesso dai ristoratori rischia di essere messo sotto la lente d'ingrandimento sbagliata, diventando loro malgrado virale.