Sono semplici, golose e naturalmente fritte. Pochi fronzoli e tanta sostanza, quel look casalingo che non guasta e un po’ di sana goliardia romana: il dessert forse più famoso e meno chiacchierato della Capitale sono le zoccolette alla Nutella, popolari soprattutto in pizzeria.
Zoccolette, il dolce di una città che non ha dessert
Delle palline di pasta lievitata fritte e cosparse con la crema spalmabile più celebre del mondo: una preparazione ideale in pizzeria, che richiede pochissimo sforzo e permette di recuperare gli avanzi. Fa sorridere definirle una specialità, considerato l’aspetto casereccio, ma la Capitale, in fondo, un vero dessert non l’ha mai avuto.
Il maritozzo è ora famoso in tutta Italia, ma prima di trasformarlo in versione salata o gourmet, è stato sempre un dolce da colazione. Le ciambelline al vino sono un must delle fraschette, legate perlopiù ai Castelli e altri territori del Lazio, i bignè di San Giuseppe si mangiano solo per la Festa del Papà, la grattachecca rinfresca nelle serate estive ma non si può considerare un vero dessert. L’unica altra ricetta che svolge questa funzione è la crostata ricotta e visciole, eredità della cultura ebraica. Nella loro semplicità, le zoccolette sono sempre state un punto fermo a fine pasto nelle pizzerie romane.
Via delle Zoccolette a Roma
C’è chi dice che il nome sia legato alla famosa via delle Zoccolette, alle spalle del Ministero della Giustizia, chiamata così perché un tempo ospitava il Conservatorio dei Santi Clemente e Crescentino, nel Settecento conosciuto come Orfanotrofio delle Zoccolette, in riferimento alle calzature delle giovani donne. Si narra anche che le ragazze, senza lavoro, fossero costrette a prostituirsi per racimolare qualche soldo, anche se l’obiettivo dell’istituto era proprio quello di insegnare loro un mestiere, cucito e ricamo in particolare.
Non sono un dessert d’alta pasticceria, si trovano perlopiù in trattorie tradizionali e pizzerie. Anvedi, ristorante-pizzeria che conta quattro sedi e che sulla romanità ha puntato tutto, le propone con orgoglio, Sant’Isidoro Pizza & Bolle le chiama «zeppoline alla Nutella» (ma la sostanza è la stessa), e addirittura il ristorante vegano Rifugio Romano le ha proposte in chiave vegetale. Scovarle non è semplice, ma sono un pezzo di identità culinaria della città. Forse non la più nobile né la più accattivante, ma pur sempre parte di una cucina popolare che ha fatto la storia.
Foto di apertura del ristorante Anvedi
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