Cheval extra recita l’insegna dietro il bancone. Siamo a Parigi, nella bottega di monsieur Leban, ultimo macellaio di carne di cavallo della città. Certo, dei tagli simili si trovano ancora in qualche mercato, ma non nelle macellerie: qui, invece, dal cervello all’entrecôte, c’è di tutto.
La carne di cavallo in Francia
Il negozio si trova in Rue Cambronne, nel XV arrondissement della città, zona ovest. E per chi non conoscesse la macelleria, la testa di cavallo di legno che di notte si illumina con il neon rosa, chiarisce fin da subito qual è la specialità della casa. Proprio quella carne che la Francia vorrebbe vietare: a luglio 2023 il deputato Nicolas Dupont-Aignan, del partito di ispirazione sovranista Debout La France, ha presentato un progetto di legge che chiede di porre fine all’ippofagia, il consumo di carne di cavallo, in tutto il territorio.
L'ultimo macellaio di carne di cavallo a Parigi
Jacques Leban, intanto, prosegue con la sua attività. Quando ha aperto i battenti nella capitale francese ce ne erano a centinaia di macellerie di carne equina, ora è rimasto solo lui, che a più di 80 anni inizia ad accusare il passare del tempo: «Sono solo ora, e vengo trattato come un assassino perché vendo carne di cavallo», ha dichiarato in un’intervista al Telegraph. Ora è tempo per Leban di andare in pensione, e non ci sarà nessuno a sostituirlo: gli attivisti per i diritti animali negli ultimi anni si sono dati da fare con diverse azioni per convincerlo a smettere, con tanto di finto sangue lanciato sulle vetrine, e ora hanno avuto la meglio.
Niente carne di cavallo per le nuove generazioni
Povera di grasso e ricca di ferro, per tempo la carne di cavallo è stata considerata un’ottima alternativa a manzo e maiale, e in Italia è ancora molto consumata in alcune regioni, soprattutto Veneto, Puglia, Emilia-Romagna, Sardegna, Sicilia e Lombardia.
Nel resto del mondo, però, è percepita diversamente: le nuove generazioni si stanno allontanando sempre di più da questo alimento, il cavallo è tendenzialmente considerato un animale da compagnia al pari di cani e gatti, e in molti casi è socialmente inaccettabile consumarne la carne. In più, la crescita dell’interesse generale verso una dieta vegetariana e vegana ha contribuito a far cadere sempre più l’uso della carne di cavallo nell’oblio.
Il declino delle macellerie a Parigi
Altro famoso macellaio del genere a Parigi era Davin, azienda a conduzione familiare che ha da poco chiuso i battenti senza rimpianti, dichiarando a Le Parisien: «Il cavallo è finito. La mentalità è cambiata». Nient'altro da aggiungere. Se fino a una quarantina d’anni fa da Leban arrivavano circa quattro cavalli a settimana, ora si parla di uno solo. Ad acquistare ancora la carne sono perlopiù le persone anziane, a consacrare la fama della bottega in passato è stata anche la guida Gault Millau, ma ora i tempi sono cambiati e nel 2022 solo 3.882 cavalli sono stati macellati in Francia per produrre carne. Ma è tutto il panorama delle macellerie a essere diverso: secondo Apur, l’agenzia di pianificazione urbana parigina, negli ultimi 20 anni la capitale francese ha perso un terzo dei suoi negozi di carne.