The Cornish Italian: l’ideatore del progetto
La ricetta del tiramisù è la stessa di sempre, quella del papà, la persona a cui si deve gran parte del progetto, ma le proposte oggi sono molte altre, il format è in continua evoluzione e le capacità imprenditoriali di Ugo sempre più affinate. Ma riavvolgiamo il nastro e partiamo dall’inizio: Ugo Massabò, classe ’91 originario di Imperia, è un direttore artistico che ha cominciato a lavorare in teatro dall’età di 15 anni. Nel 2005, dopo la morte del papà, crea uno spettacolo in suo onore, che andrà in scena fino al 2012: i progetti artistici del ragazzo sono moltissimi, e nel frattempo si laurea allo Iulm per poi partire alla volta di Londra, ancora dedicandosi al teatro. Lavora alla Royal Opera House, impara a prendere i finanziamenti europei, che serviranno poi alla ricostruzione della Hall for Cornwall, il teatro in Cornovaglia, e intanto si fa le ossa anche da Pret a Manger. Le esperienze da raccontare sono molte, ma ciò che conta è lo spirito imprenditoriale messo in campo da Ugo fin dall’inizio: “Quando ho lasciato il teatro, ho conosciuto Laura, mia moglie. È stata lei a consigliarmi di mettere le mie capacità manageriali al servizio di un prodotto efficace, semplice per me da fare e da vendere”.
TiramisUGO, il delivery di tiramisù del The Cornish Italian
Nasce così l’idea del TiramisUGO, brand di tiramisù artigianali nati come alternativa ai classici gelati che si trovano all’interno dei teatri. Tutto ha inizio nell’agosto 2018, con la vendita presso i mercati della Cornovaglia, “con il primo lockdown, su consiglio degli agricoltori e i commercianti, ho iniziato a vendere anche pasta fresca fatta in casa”. Organizza un menu, lo sponsorizza sui social, “che curo personalmente”, e parte il progetto del The Cornish Italian, un e-commerce di bontà tutte italiane con sede a Saint Erme, che spedisce in tutto il Regno Unito, “dal 2021 abbiamo preso un furgone e abbiamo cominciato con le consegne nazionali, che arrivano il giorno dopo l’ordine”. L’attività ingrana da subito bene: in laboratorio ci sono Ugo, mamma Daniela, e due dipendenti, che producono circa 300 pranzi (diverse opzioni di paste pronte) e 300 tiramisù al giorno. Il successo è stato tale per il Cornish Italian da essere invitato anche al party del G7 tenutosi in Cornovaglia nel 2021, “abbiamo dato il benvenuto a Mario Draghi, per noi è stato un grande onore”. Da un po’ di tempo a questa parte, l’azienda rifornisce anche qualche ristorante, “soprattutto con le famose lasagne di mamma”.
La pasta e i tiramisù
La pasta fresca piace molto ed è gettonatissima per la pausa pranzo, ma è il tiramisù il vero protagonista del progetto, distribuito congelato e in grado di conservarsi fino a 10 giorni: “Sono molto tradizionalista. Inizialmente usavo la ricetta del mio papà, che prevede sia tuorli che albumi, oggi l’abbiamo dovuta modificare un po’ per adeguarci all’abbattitore e utilizziamo solo tuorli per la crema, ma lo stile è sempre lo stesso”. In principio, c’era solo il tiramisù classico, ma poi col tempo ne sono nate altre variazioni: la famosa distilleria locale Rosemullion, per esempio, ha proposto a Ugo di preparare un dolce con il loro rum, ed ecco che è nato il Rum TiramisUGO. C’è poi la versione con cioccolato belga, “che prevede l’uso al 78% di cioccolato solido”, quella gluten free e il tiramisù vegano, “con una preparazione a base di lenticchie, oli vegetali e miscela di rum, cioccolato e caffè”.
La comunicazione e i progetti per il futuro
Tra video e post accattivanti, la comunicazione del brand è fatta con cura e amore, “anche il sito l’ho realizzato io e funziona piuttosto bene”. Lavorando solo con l’e-commerce, The Cornish Italian non ha un punto vendita, ma il laboratorio si trova all’interno di una fattoria, con grande spazio all’aperto che consente di organizzare eventi e far conoscere ancora di più il prodotto, “il progetto per l’estate è di ristrutturare una piccola cascina e organizzare delle feste italiane stile scampagnata tre volte a settimana, con prodotti buoni, vino made in Italy e le ricette della tradizione nella tipica atmosfera da festa estiva”. Per il resto, Ugo si ritiene soddisfatto, “vogliamo continuare su questa strada e valorizzare sempre di più la cucina italiana”.
a cura di Michela Becchi