Spaghetti and meatballs, un mito italo-americano
Spaghetti e polpette: è davvero un insulto alla cucina italiana? Per anni i celebri (o famigerati?) spaghetti and meatballs, onnipresenti negli Stati Uniti, specialmente nei ristoranti di Little Italy, hanno rappresentato uno dei tanti falsi miti della gastronomia tricolore all’estero, al pari delle fettuccine Alfredo, in realtà italianissime, nate a Roma per opera di Alfredo Di Lelio nel 1908 nella trattoria di sua madre Angelina in Piazza Rosa, dove oggi sorge la Galleria Alberto Sordi. La fortuna del piatto, in questo caso, arrivò poi qualche anno più tardi grazie all’incontro con Douglas Fairbanks e Mary Pickford, divi del cinema muto che gustarono la ricetta nel locale di via della Scrofa aperto da Alfredo nel 1914. Caso analogo, seppur con le dovute differenze, è quello degli spaghetti con polpette, resi celebri dal classico Disney del 1955 “Lilli e il Vagabondo”
Spaghetti and meatballs, il piatto degli emigrati italiani in America
Per molti italiani, infatti, spaghetti e polpette sono un connubio impensabile, accettabile sono nel film d’animazione famoso proprio per la scena della cena romantica fra i due cagnolini che condividono il piatto di pasta sulle note di “Bella Notte”. Eppure, la ricetta era conosciuta già molti decenni prima, nei primi del Novecento, gli anni dell’emigrazione italiana negli Stati Uniti. Erano persone povere, gli italiani in cerca di fortuna nella Grande Mela, che potevano permettersi ben poco e spendevano la maggior parte dei loro risparmi proprio per il cibo: spaghetti e pomodoro in scatola senza dubbio, fra gli alimenti più economici del tempo. Poi il lavoro, la calorosa accoglienza americana e qualche soldo in più permise loro di cominciare a gustare anche la carne in America certamente più disponibile che in Italia, a partire dai tagli meno pregiati: il macinato, per esempio, dal costo più basso ma il sapore gustoso, soprattutto se mescolato con altri ingredienti e trasformato in sfiziose polpettine. Da aggiungere a quel sugo di pomodoro semplice, per arricchire il piatto e creare una cucina più sostanziosa, seppur non opulenta.
Spaghetti e polpette in Italia
Sembrano essere nati in questo modo gli spaghetti with meatballs così come li abbiamo conosciuti negli anni, fra i primi piatti preferiti dagli americani, anche se l’abbinamento fra polpette e pasta ha in realtà radici ben più antiche in Italia, specialmente in alcune regioni. L’Abruzzo, per esempio, dove gli spaghetti alla chitarra si sposano perfettamente con le “pallottine”. È una pasta che prende vita da un telaio di legno di faggio sul quale sono tesi dei fili d’acciaio paralleli, chiamato appunto “chitarra”: il risultato sono degli spaghettoni a sezione quadrata, lunghi circa 30 centimetri, conditi in vari modi, tradizionalmente con le pallottine, polpettine di manzo o agnello al sugo che vanno ad arricchire la pasta all’uovo, così come il timballo alla teramana fatto con le scrippelle (una specie di crêpes alla maniera abruzzese). Anche in Campania non è raro trovare le polpettine di carne insieme alla pasta all’uovo, lasagna in primis, e sono poi immancabili nel sartù, il timballo di riso ripieno con polpette, uova sode, piselli e mozzarella. Non è un caso, allora, se a inventare gli spaghetti and meatballs furono quegli emigrati provenienti principalmente dal Centro e Sud Italia, a cominciare dall’Abruzzo e la Campania.
La nascita delle polpette
Insomma, un piatto poi non così nuovo per gli italiani (sembra che in origine le polpettine fossero ben più piccole di quelle preparate oggi nei ristoranti italo-americani, più simili alle pallottine abruzzesi), ma rivoluzionario in America, tanto da divenire presto una delle ricette più amate di sempre. Forse anche questa novità ha portato nel tempo alla creazione di un giorno dedicato alle polpette, il National Meatball Day, celebrato negli Stati Uniti ogni 9 marzo. Sull’origine di queste palline golose non ci sono notizie certe, ma la teoria più accreditata le vede nascere in Persia: kofta (polpette tipiche del Medio Oriente) deriva probabilmente dal persiano koofteh, ovvero “carne pestata”. Si diffusero inizialmente nei paesi medio-orientali e poi in quelli arabi, che le portarono in Europa con l’occupazione della Spagna. Una versione primordiale delle polpette veniva già preparate a Roma, Apicio le chiamava esicia omentata ma si trattava piuttosto di un impasto tondo fatto con vino rosso, bacche di mirto e garum, avvolto nell’omento, la rete di maiale.
Nonostante polpette e primi piatti con le polpette esistano da molto tempo in Italia, la versione degli spaghetti and meatballs nell’immaginario collettivo (quella del film d’animazione, per intenderci) resta una specialità della cultura italo-americana, non conosciuta – né apprezzata – nella Penisola.
a cura di Michela Becchi