Sant'Antonio Abate e il maiale
Padre del monachesimo, protettore degli animali, ma anche delle campagne, delle fattorie, dei contadini. Nell'iconografia classica รจ raffigurato vestito da pastore in compagnia di un maiale, Sant'Antonio Abate, celebrato in tutta Italia il 17 gennaio. E il motivo รจ presto detto: nel Medioevo, i monaci erano soliti ricavare dal maiale creme emollienti per curare i malati (in particolare, il grasso era lโantidoto piรน utilizzato per lenire lโherpes zoster, piรน noto come fuoco di SantโAntonio). E proprio i monaci antoniani furono tra i primi a ripristinare lโallevamento di maiali, in barba al tabรน che voleva l'animale simbolo del demonio.
Sant'Antonio Abate: protettore di animali e contadini
Col tempo, il nome del Santo รจ divenuto sempre piรน sinonimo di vita rurale e la festa che lo omaggia รจ una delle piรน sentite in tutta la Penisola, con rituali antichi - la benedizione degli animali - e credenze popolari (famosa quella veneta che ritiene che nella notte di Sant'Antonio gli animali possano parlare). E, naturalmente, piatti tipici dedicati al Santo: carne e cotiche di maiale a tavola non mancano, cosรฌ come una serie di dolci golosi, frutto delle tradizioni contadini. Ecco quali sono le preparazioni dolci fatte in onore di Sant'Antonio.
I dolci tipici di Sant'Antonio Abate
Biscotto di Sant'Antonio e ciambelle a zampa - Lazio
Preparazione antica giร citata nelle "Cronache sulla terra di Acquapendente" del 1588, diffusa in tutto il territorio della Tuscia: il biscotto di Sant'Antonio รจ in realtร un pane dolce profumato all'anice a base di farina, zucchero, uova, latte e olio d'oliva, soffice e solitamente accompagnato con un bicchiere di vino. Viene generalmente impastato a forma di treccia, per sottolineare il forte legame con il Santo, rappresentato dal nodo, simbolo di alleanza e fedeltร . Altro dolce tipico del Lazio, le ciambelle a zampa di Monterotondo, fatte con farina, olio e vino, tre semplici ingredienti che danno vita a biscotti dal sapore rustico e genuino, che devono il loro nome alla forma che, secondo gli abitanti del luogo, ricorda l'impronta lasciata dal bue.
Le ciabatte di Sant'Antonio Abate - Emilia Romagna
Anche in Emilia si preparano dei biscotti, ma a forma di calzari, fatti con due frolle diverse: una bianca e una al cacao. Quella chiara viene usata per formare la base della ciabatta, mentre con quella scura si prepara il cinturino. Vengono decorati poi a piacere con gocce di cioccolato o glassa.
Su pistiddu - Sardegna
Tanti i paesini della Sardegna in cui si celebra la festivitร con i su pistiddu, dolcetti di pasta frolla ripieni di sapa, uno sciroppo ottenuto dal mosto d'uva a cui devono il loro nome. Infatti, in lingua sarda pistiddare significa "caramellare", "fare una marmellata". Come nelle migliori tradizioni dell'isola, i biscotti vengono poi decorati con cura e precisione con motivi ornamentali.
Uccelletti di Sant'Antonio - Abruzzo
Confettura d'uva - la tipica scrucchiata, chiamata cosรฌ perchรฉ i chicchi venivano scrocchiati tra le dita, ovvero spremuti a mano - cacao e mandorle tritate: questi gli ingredienti che compongono il ripieno degli uccelletti di Sant'Antonio, dolce abruzzese in passato offerto ai cantori che giravano di casa in casa intonando melodie che rievocavano episodi della vita del Santo. L'involucro di pasta รจ preparato con ingredienti diversi a seconda della zona, ma solitamente prevede farina, zucchero, vino e olio (a cui talvolta vengono aggiunte le uova).
Chisol - Lombardia
Nel bresciano, Sant'Antonio Abate รจ conosciuto anche come "mercante della neve". A lui รจ dedicato un dolce legato a un'antica superstizione, nata in seguito a una nevicata copiosa che arrivรฒ il giorno del santo di molti secoli fa a minacciare i paesi del Basso Garda. Per evitare il crollo dei tetti sotto il peso della neve, il 17 gennaio le massaie devono infornare il chisol, dolce a base di farina, uova e zucchero:โper santโAntรณne chisรถler, chi no fa la turta ghรจ burla zรณ โl solรฉrโ, come recita la filastrocca popolare.
Roccetti di Sant'Antonio - Umbria
A messa conclusa, in tanti paesini umbri all'uscita della chiesa si trovano i roccetti di Sant'Antonio, ciambelline arricchite con l'uvetta da prendere in cambio di un'offerta libera. Si preparano con lievito, farina, anice, uvetta, latte, zucchero, miele e olio d'oliva, e vengono solitamente decorate con confettini colorati o glassa di zucchero.
Prciedd - Puglia
Una sorta di versione pugliese degli struffoli: i prciedd, termine dialettale che significa "porcellini", sono dei pallini di impasto di farina, olio, sale, vino bianco e bicarbonato, fritti in olio bollente. Possono essere ricoperti con confettini colorati oppure serviti da soli, in purezza.
a cura di Michela Becchi