Fortuna che nel I secolo d.C. i romani ebbero l’intuizione di importare l’avena per sfamare i loro cavalli. Altrimenti, gli scozzesi non avrebbero avuto il loro più autentico, sincero e popolarissimo piatto nazionale: il porridge. Le piante per quel terreno acido erano perfette, con tante ore di luce e abbondanti piogge, e così la coltivazione d'avena divenne fin da subito fondamentale per l'agricoltura locale.
Porridge, la colazione più salutare che ci sia
In Italia per tanto tempo è stato conosciuto come “pappa d’avena”, nome tutt’altro che allettante, ma ormai tutti sanno cos’è il porridge. Complice un ritrovato spirito salutista, questo piatto nutriente è tornato alla ribalta, diventando una delle colazioni più in voga tra giovani e sportivi: fiocchi di avena e acqua (o latte), cotti insieme fino a raggiungere una consistenza cremosa, questa la base, arricchita poi con ingredienti a piacere. Saranno stati gli atleti oppure i Millenials con la loro mania di condividere qualsiasi nuova scoperta, fatto sta che tra il 2005 e il 2010 il porridge è diventato parte integrante dei feed dei social network. Ma prima ancora è stato, è e sempre sarà il simbolo della Scozia.
Porridge: tutto sul Campionato mondiale
Quel cereale approdato nell’isola non ha sfamato solo i cavalli, ma un’intera nazione: fin da subito usata a colazione, l’avena è stata fondamentale nel paese anche sotto forma di farina per preparare i bannock, delle tipiche focaccine schiacciate, oppure gli oatcake, dei biscotti croccanti dal sapore rustico. La sua fama, certo, la deve al porridge, che dal 1996 è anche protagonista di una peculiare competizione: il World Porridge Making Championship si svolge ogni autunno nel paesino di Carrbridge, a nord della Scozia, radunando appassionati da tutto il mondo che si sfidano a colpi di mestolo nella versione tradizionale e creativa.
Sempre più, poi, sono nate versioni istantanee del prodotto, polveri a cui aggiungere un po’ di liquido e da scaldare nel microonde per qualche minuto (il tempo che si risparmia, comunque, è davvero poco considerando che i tempi di cottura nella normale pentola sono molto ristretti). Un’ascesa incredibile, quella dell'antica colazione contadina, tanto che gli stessi scozzesi si sono mostrati più volte stupiti di questo ritorno alle origini (Guardian, Telegraph, BBC, tutti i maggiori quotidiani britannici nei primi anni 2000 hanno dedicato spazio all’argomento).
La nuova vita del porridge, attraverso i social
E pensare che un tempo il porridge veniva preparato in gran quantità al mattino così da essere consumato anche a cena: le famiglie riponevano il composto in un contenitore e lo lasciavano solidificare, per poi tagliarlo a fette e usarlo per accompagnare qualche verdura. Chi l’avrebbe detto che sarebbe diventato un piatto accattivante e bellissimo da fotografare? Tra i maggiori fan italiani, la content creator Nonsoloporridge, che propone tante ricette con un focus particolare sulla colazione, ma ormai il porridge si trova anche in moltissimi bar e pasticcerie ricercate, e addirittura a Istanbul è protagonista di una caffetteria, la Porridge & Pastry.
Quello che si dice sul suo conto è tutto vero: l’avena è una grande alleata per l’organismo, con una ricca percentuale di fibre e proteine e la presenza di acido linoleico, aiuta a contrastare il colesterolo cattivo e ha un bassissimo indice glicemico. Soprattutto, il porridge favorisce il senso di sazietà, e ne allunga anche i tempi, caratteristica che lo rende ideale per chi pratica sport o deve affrontare una giornata particolarmente complessa.
Come fare il porridge in casa
Partiamo dalle basei: il porridge si può fare anche con cereali diversi (provatelo con la quinoa), e di versioni tradizionali ne esistono in altre parti del mondo (è il caso dell'haleem iraniano). Tradizionalmente si fa con sola acqua e fiocchi d’avena, in un rapporto 1:1: per una soluzione non troppo molle, si consiglia di usare circa 200 grammi di acqua o latte per 60 grammi di fiocchi, ma non ditelo agli inglesi: nel Regno Unito il porridge piace runny, più liquido.
L’importante, comunque, è far riposare un po’ il composto dopo la cottura, così che abbia il tempo di addensarsi per bene. E se proprio volete essere fedeli alla tradizione, non dimenticate di aggiungere un pizzico di sale in cottura.
Porridge freddo e abbinamenti
Nelle giornate più calde, si può optare per la versione a freddo, con l’overnight oatmeal: si lascia l’avena nel liquido – circa 30 grammi di fiocchi per 80 grammi d’acqua – per tutta la notte e la mattina si avrà la colazione già pronta. Tra gli abbinamenti classici, miele e sciroppo d’acero, frutta, confetture ma per scozzesi e inglesi, specialmente i più piccoli, alle volte basta una semplice spolverata di zucchero. Per chi preferisse il salato, nessuna paura: il porridge si presta bene anche a essere condito con uova e pomodoro, avocado, semi e salmone affumicato.