Orti a Pedali: il delivery di frutta e verdura in bicicletta
Consumare meno, consumare meglio. Scegliendo cibi freschi, di stagione, locali, sostenendo le piccole imprese de territorio. È la filosofia alla base del progetto Orti a Pedali, una “tricicletta” che porta di casa in casa il meglio dell’agricoltura biologica a chilometro zero. L’idea è di Tamara Marchese, amante della buona tavola che, dopo una lunga esperienza nella vendita al dettaglio del settore alimentare, ha deciso di aprire una sua attività, mettendo in pratica i principi cardine della sua vita. Sostenibilità e qualità sono infatti le parole chiave del progetto, una biciletta a tre ruote corredata da un ampio vano in legno che porta ai consumatori veneti le specialità dei produttori della zona.
Orti a Pedali: come funziona
Il servizio è attivo a Portogruaro, Concordia Sagittaria e Fossalta, e per ogni area ci sono dei giorni di consegna prestabiliti. Tutti i fornitori selezionati da Tamara lavorano utilizzando il sistema della lotta integrata, una coltivazione che mira a ridurre al massimo (se non a eliminare del tutto) l’uso dei pesticidi chimici. Gli ordini si fanno via WhatsApp o Telegram e si paga in contanti alla consegna. Fra le opzioni disponibili, cassette miste di ortaggi che variano a seconda della stagionalità, frutta secca, pane di grano saraceno a lievitazione naturale, focaccia e pane senza glutine, ma anche farina, pasta, caffè, orzo, tisane, cioccolato, confetture, salse e condimenti, vino e birra artigianale.
Orti a Pedali: il delivery sostenibile
Sul sito – ben fatto – si trovano poi tutte le informazioni sui produttori e le aziende di riferimento, dalla storia al metodo di coltivazione scelto. E per chi non vivesse fra le zone in cui Tamara riesce ad arrivare con la sua bicicletta, nessun problema: basta contattarla per concordare un giorno in cui andare a ritirare la spesa già fatta da lei. Insomma, la soluzione ideale in tempo di quarantena, ma non solo: realtà come quella di Tamara rappresentano un’alternativa sostenibile e a ridotto impatto ambientale rispetto al supermercato o altri servizi di delivery che per raggiungere la destinazione devono percorrere chilometri e chilometri ogni giorno con il furgoncino. Un esempio da imitare al più presto.
a cura di Michela Becchi