Mon Sciù: una pasticceria insolita a Napoli
Una pasticceria moderna, con monoporzioni e mignon curati nell'estetica, un utilizzo intelligente delle erbe aromatiche e la fusione di più culture. Non sarebbe poi una novità così significativa, in un tempo in cui il settore della pasticceria continua a crescere, facendo sempre più leva su quel connubio indissolubile tra bello e buono. Ma Mon Sciù si trova al centro di Napoli, una città in cui il panorama dolciario è rimasto fermo per tanto, forse troppo tempo, ancorato a una serie di proposte classiche; squisite, sì, ma sempre uguali.
Mon Sciù: il progetto di Chiara Cianciaruso
Il nome del laboratorio che aprirà a febbraio in via Duomo è una divertente versione partenopea della pasta choux, protagonista del bancone. Vera passione di Chiara Cianciaruso, ideatrice del progetto: appassionata pasticcera, accanita viaggiatrice, dopo tanti anni all'estero decide di tornare in Italia e dare vita a un locale tutto suo. “Temevo che le mie paure e la mia inesperienza dal punto di vista dell'imprenditoria mi bloccassero, così mi sono lanciata a capofitto in questa avventura, cercando senza sosta il posto giusto, mentre lavoravo con Salvatore Bianco a Il Comandante”.
Mon Sciù: dal Belgio all'Italia, per amore del cioccolato
Prima, però, ci sono state le esperienze in Belgio, in Francia, i viaggi per l'Europa e per il mondo, al fianco di maestri cioccolatieri del calibro di Edouard Bechoux e Jean-Philippe Darcis. La vita di Chiara è quella di una vera “globe trotter”, come lei stessa ama definirsi: un percorso punteggiato da innumerevoli tappe, “alle volte faccio fatica anche io a ricordare i vari passaggi”, cominciato nel 2003 nella periferia romana, in un laboratorio di cioccolato, dopo un momento di confusione, “avevo abbandonato gli studi universitari, ero piena di dubbi”. Così, ripone le sue speranze in quello che aveva sempre amato, quel cioccolato che da tempo si diverte a lavorare, modellare, decorare: “Lo ricordo ancora come fosse ieri. Il titolare della cioccolateria mi disse 'Vieni giovedì a fare la prova'. Da quel giovedì, non ho più smesso”. Almeno per i seguenti tre anni, quando è volata in Belgio, per poi approdare in Francia.
Mon Sciù: i dolci
A metà del 2018, torna a Napoli, dove si appresta a presentare un tipo di pasticceria che trae ispirazione dalla tradizione, “quella non se ne va mai”, ma la supera, grazie a un'estetica curata nel minimo dettaglio e un bell'equilibrio fra sapori diversi. “Voglio che i miei dolci raccontino dei miei viaggi. Ci saranno i mignon, le torte da forno, le monoporzioni, le crostate, i biscotti, tutte preparazioni che mescolano diverse culture, da quella partenopea a quella belga”.
Mon Sciù: la pasta choux
Protagonista assoluta, la pasta choux, “immancabile in ogni vassoio di pastarelle napoletano che si rispetti”, che qui diventa il trait d'union fra le diverse tradizioni. Ci sarà la classica zeppola di San Giuseppe, ma con una crema più leggera, “meno densa, più setosa”, e l'amarena confit. E poi la pasta choux con crema mousseline alla vaniglia e quella con albicocca del Vesuvio e timo, “uno dei miei abbinamenti preferiti”.
Le bevande e il locale
Tante erbe aromatiche, “un mio pallino”, tantissima cioccolata, “sia dal Belgio che dall'Italia”, niente lieviti per la colazione, “almeno per ora, poi si vedrà”. Mon Sciù, infatti, è una classica pasticceria pensata per la vendita, uno spazio “microscopico” dove però è possibile sostare al piccolo bancone che affaccia sulla luminosa vetrata ad angolo. Nessun reparto caffetteria, ma le bevande non mancheranno: “Qualche infuso, una tisana, una cioccolata calda fatta in casa. Così, pur non essendoci i tavolini, ogni cliente può sentirsi coccolato”.
Mon Sciù: la scommessa a Napoli
Una vera scommessa nel cuore di una città così legata alle proprie tradizioni: “Non so bene cosa aspettarmi. Spero che la mia pasticceria possa radunare tutti i napoletani amanti del buon gusto, quelli in cerca dei sapori tradizionali, ma proposti in una veste nuova”. Perché Mon Sciù vuole essere “solo” una delle tante pasticcerie dove fermarsi a comprare il vassoio di pastarelle la domenica. Un vassoio, però, che cambia le carte in tavola, modifica le abitudini, i punti di vista. Un vassoio che, per il momento, è unico nel suo genere.
Mon Sciù – Napoli – via Duomo, 263 – da febbraio 2020 - facebook.com/Mon-Sci%C3%B9-103504511184472/
a cura di Michela Becchi