Due sedi (oltre alla casa madre, c’è il locale in Certosa District) per un'idea che ha funzionato: forma - design essenziale, stile cosmopolita - e sostanza, con prodotti e lavorazioni eccellenti. Aperto in piena pandemia, Loste Café si è fatto fin da subito apprezzare per la sua colazione (i cinnamon roll sono fenomenali): l'esperienza al Noma dei titolari Lorenzo Cioli e Stefano Ferraro si vede e si sente, e oggi questa caffetteria in stile scandinavo va a gonfie vele, guadagnando il massimo riconoscimento nella guida Bar d’Italia 2025 del Gambero Rosso, con Tre Chicchi e Tre Tazzine.
Loste Café, il bar internazionale che ce l'ha fatta a Milano
Acronimo dei nomi dei due titolari, in principio Loste era gestito solo da Lorenzo e Stefano: «Oggi siamo in venti, nel 2023 abbiamo aperto la seconda location e ne stiamo cercando anche una nuova per un terzo locale», racconta soddisfatto Stefano. Il laboratorio con produzione annessa si trova nell’insegna più recente, «ma continuiamo a fare cotture a entrambi gli indirizzi, per mantenere alti gli standard qualitativi». Il 2023 si è chiuso in positivo, «e per il 2024 prevediamo un bilancio ancora migliore».
Parole che confortano in un momento così delicato per il mondo della ristorazione, bar compresi: la caffetteria ha saputo trovare la formula vincente per conquistare una clientela di fiducia, internazionale proprio come l’offerta, «turisti sì, ma soprattutto stranieri che vivono a Milano e che da noi si sentono un po’ a casa».
Caffè specialty: è ora di dire addio all'espresso singolo
I primi tempi, però, non sono stati facili, considerando anche le tante restrizioni del 2021 a causa Covid: «Sul caffè in Italia, poi, ci sono tantissimi falsi miti da scardinare. Chi viene da noi oggi lo fa con consapevolezza, non pensa di trovare il classico bar all’italiana». L’affluenza è altissima, «circa 400/500 persone al giorno: tra queste, ce ne saranno 3 o 4 al massimo che si lamentano per il prezzo o l’offerta diversa».
Da Loste si bevono solo specialty di micro-torrefazioni di gran livello, in espresso o filtro: l’espresso singolo parte da una base di 1.50 euro, «ma in futuro vorremmo toglierlo e lasciare solo il doppio, che è il modo più completo e giusto per degustare un buon caffè, come si fa nel resto d’Europa». La scena caffeicola milanese in questi ultimi anni è cresciuta, «la città è dinamica e ricettiva, parola di torinese» scherza Stefano. Il segreto, come sempre, sta nel dialogo con il cliente, «e su questo il merito va a Lorenzo, che forma i ragazzi in maniera impeccabile, spingendoli a comunicare sempre di più con i consumatori».
Gli straordinari cinnamon roll
Loste Café, però, è anche sinonimo di cibo. Il Kev, per esempio, un fragrante biscotto ripieno di crema pasticcera e confettura, e poi le proposte salate per la pausa pranzo, con grande attenzione al vegetale e alla stagionalità. Ma la vera star resta il cinnamon roll, un impasto soffice e profumato, succoso e perfettamente bilanciato, che sa far innamorare al primo morso: «A seguire, ci sono il croissant al cardamomo, altro cavallo di battaglia fin dall’inizio, e il pain au chocolat». Vale la pena, però, provare anche il Cotto e ricotto, il croissant cotto due volte con un ripieno di crema di mandorle, delicato e godurioso al tempo stesso. Qualunque sia la scelta, i dolci della casa non sono mai banali e sapranno convincere anche il più esigente dei palati.
Loste Café – Milano – via Francesco Guicciardini, 3 – via Varesina, 204 - facebook.com/lostecafemilano?locale=it_IT
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